Chiamate indesiderate
Data: 08/01/2021,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: PiccolaPops, Fonte: RaccontiMilu
Sta cazzo di suoneria, giuro la prossima volta gli spacco il telefono.
Rimango seduta nuda sul divano mentre lui, dopo avermi spostato si alza e va a rispondere mettendosi davanti alla finestra appoggiato al muro.
Passo lo sguardo prima sul televisore muto e poi di nuovo su di lui intento a parlare di lavoro. Ogni volta che siamo insieme lo chiama questo suo ex collega, non lo sopporto proprio, non so come faccia ma sa sempre come rovinare il momento.
Penso di iniziare ad odiarlo.
Capirei le sue chiamate se fossero questioni di vita o di morte, ma lo chiama solo per fare due chiacchiere o procurargli altro lavoro.
Non so molto su questo amico, solo quello che mi ha raccontato lui ogni tanto, mi ha anche passato il suo contatto, forse voleva che gli scrivessi per conoscerlo, ma non l’ho mai fatto, mi ha sempre dato l’impressione di essere una persona fredda e distaccata e poi non ho ancora capito il rapporto che c’è tra i due.
La cosa certa è che, se non smette subito di parlare di lavoro e non torna con la faccia tra le mie gambe, potrei lanciargli il telefono fuori dalla finestra.
Mi alzo, vado vicino a lui e inizio a baciargli il collo, dove la barba finisce e mi pizzica le labbra.
Passo delicatamente le dita e le unghie sotto la sua camicia scendendo fin dove la pelle incontra i jeans.
Ha una pelle così morbida e allo stesso tempo un corpo così ben scolpito.
La sua mano mi stringe forte a sè, gli mordo leggermente la carne sopra la spalla, ...
... lui mi lascia andare.
Non voglio che mi tenga ferma, so che non gli piace che lo disturbo mentre lavora, ma sono eccitata e voglio giocare.
Mi inginocchio ai suoi piedi, le mani passano lentamente sopra i pantaloni, gli slaccio la cintura.
Voglio vedere se ora riesco ad attirare la tua attenzione o lui è più importante.
Abbassa lo sguardo su di me, poi torna a guardare fuori dalla finestra i passanti mentre risponde a una domanda posta dall’altro capo del telefono.
“Dovrebbero concludere la transazione giovedì pomeriggio, ci sarai anche tu?”
Apro il bottone dei jeans e abbasso la zip, porto il mio sguardo su di lui, nessuna reazione, è impassibile mentre io sono un fremito di voglia, ho voglia di lui, delle sue mani calde che mi accarezzano i seni, della sua lingua sui miei capezzoli, delle sue labbra che mi lasciano baci bollenti lungo tutto il corpo.
“Cosa ne pensi invece dell’acquisizione che intendono fare?”
Faccio scendere i jeans mentre mi avvicino di più ai suoi boxer, ho la bocca a mezzo centimetro dal tessuto che copre il suo cazzo.
Passo lentamente la mano sul rigonfiamento del tessuto partendo dall’alto e andando verso il basso, verso la cappella.
Mi piace sempre vedere l’effetto che ho sul suo cazzo, mi basta sfiorarlo e si sveglia. Quanto vorrei che la smettesse di parlare con quella testa di cazzo del suo amico, lo sa che non mi piace come persona e men che meno mi piace che disturba i nostri momenti.
Alzo lo sguardo e trovo i suoi ...