Col nonno di mio marito
Data: 08/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti
... in pieno giugno. La sento dentro di me. Mi sbatacchia a destra e a manca, senza rispetto.
Adesso ci viviamo, qui, sulla collina a pochi chilometri dal paese. L'abbiamo trasformata a nostro piacimento. Resta com'era il giardino con le sue piante, restano la vigna, il bosco sul retro, la cantina (intoccabile, questa: rende buono anche il vino scarso).
Ah! Dimenticavo: ovviamente sono andata dietro quella porticina. Una prima volta senza mio marito. Alla luce scarsa ho trovato e letto un'affettuosa lettera per me, con la quale mi riservava il contenuto dello sgabuzzino, mi ricordava quella nottata, mi diceva che ogni volta che m'incontrava gli tornava duro. Caspita, a quasi novant'anni! Viste le somiglianze, spero che anche mio marito, a un'età simile, abbia la medesima virile propensione.
Leggere quella lettera mi ha eccitata. Non c'era soltanto quella: uno scaffale con una raccolta di volumi di opere erotiche, qualche vecchio numero di Playboy e di Penthouse, alcuni oggetti da sex shop, una pesante, molto pesante in rapporto alle dimensioni, cassetta di legno. Apro il coperchio: in una metà ci sono parallelepipedi gialli o grigi, luccicanti, ordinati e ben riposti; nell'altra stanno tanti piccoli dischetti, simili a quello che m'aveva donato quella volta ...
... che mi aveva condotta lì. Sopra un biglietto scritto con la sua calligrafia elegante: “Una scopata con te vale di più”. Non resisto. Sollevo la gonna, mi accarezzo, gioco un attimo e vengo. Asciugherò poi il pavimento. Nell'andarmene le piante dei piedi pestano quel po' di me stessa che avevo schizzato per terra. Prima di giungere alla scala mi volto e vedo le loro impronte che mi seguono. Farei il bis, come premio ai miei pensieri.
Il biglietto non gliel'ho mostrato. Ma leggere quella lettera con mio marito, dopo, è stato quasi imbarazzante. E sì che aveva già capito, che ci aveva già scherzato sopra. Ha tirato fuori il suo tipico sogghigno, quello che preannuncia la mia devastazione. Poi mi ha ricordato quanto meglio sia lui rispetto al nonno, mettendomi nelle condizioni d'implorare quasi con disperazione, fra un orgasmo e l'altro, che mi venisse dentro: oltre mezz'ora di scopata intensa ed incessante. Mezz'ora in cui ho perduto la cognizione di me stessa. Sì, ero soltanto una coppia di buchi caldi e accoglienti per un cazzo che ne alternava l'uso con feroce ed impietosa indifferenza raggiungendo con microscopica precisione il punto preferibile del bersaglio. Come sempre.
Ecco, ora sapete com'è andata a finire l'avventura narrata nel racconto “L'anziano”.