Col nonno di mio marito
Data: 08/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Margie, Fonte: EroticiRacconti
È il giorno di Natale. Entro per la terza volta nella casa dei genitori del mio compagno. Sorrisi, bacetti sulle guance... All'improvviso per un attimo rimango paralizzata. Il ricordo di quel volto (non solo del volto, per la verità; anzi, soprattutto del resto) è nitido e, aggravante, alquanto piacevole, accattivante. Ma si tratta proprio della stessa persona? A fatica mi scrollo di dosso tutto; cerco di darmi un contegno. Un po' alla volta il disagio s'affievolisce; riesco a parlare, a sorridere. Ricomincio a respirare; trovo una forma di equilibrio, confidando nel dubbio. Però la stretta di mano è proprio quella. Inconfondibile. Il mio compagno nota il mio imbarazzo e si applica a darmi sicurezza. Giungo intanto anche a una certezza: è proprio lui. Un signore con cui ho passato una nottata intensa, un paio d'anni fa. Una serata decisamente piacevole e una nottata lussuriosa. Molto. Lussuriosa e godereccia. Se non vessi dovuto recarmi al lavoro, in quell'occasione...!
Il pranzo natalizio a casa dei genitori del mio compagno scivola via fra ottimi cibi (la madre del mio compagno si destreggia bene fra i fornelli) e i vini scelti da lui. Il nonno mi sembra ancor più interessante e simpatico di quella volta. Sento il desiderio, il mio; molto intenso. Riguardo lui, non so. Affabile e distaccato, compassato ma interessato. “È stato un piacere!” Che cosa: conoscersi? Rivedersi? O quella notte di eccessi (per quei tempi, per quanto mi riguarda)?
Esco dalla casa comunque ...
... turbata. Adesso per l'esigenza temuta di sentirmi in dovere delle spiegazioni al mio compagno. Tutto si stempera prima che avessi completato la mia confessione. Lui è scoppiato in una risata e ha intuito il resto. Forse ha immaginato anche qualcosa di più. Bene: mi farà la festa con maggior entusiasmo.
Cinque anni dopo (per la precisione: cinque anni, due mesi e dodici giorni).
Il nonno m'invita a casa sua. La confidenza raggiunta in questi anni di frequenza, non assidua ma rispettosa, tranquillizza; non ho timori. La confidenza è tale che gli avevo chiesto di accompagnarmi all'altare per il matrimonio con suo nipote. S'è buscato una pleurite che l'ha indebolito al punto che per due mesi non è uscito di casa e ad accompagnarmi al passo fatale è stato mio suocero. In fondo, ora che ne so l'età reale, per un ultraottantenne era pensabile un cedimento.
Nonostante che in questi cinque anni abbondanti ci si sia visti diverse volte, un po' temo ancora me stessa. Se lui ci provasse so che cederei facilmente. Forse devo lottare con me stessa per non assalirlo. Anche perché, benché il suo atteggiamento con me sia di perfetto gentiluomo, i segni che ha lasciato nella mia memoria riemergono sui miei tanti punti erotici in modo non trascurabile per la sua vicinanza e per la nostra solitudine. Sì, mi fa una voglia...
Mi accoglie sorridente, affascinante; è invecchiato rispetto a quel primo incontro ma l'attrazione che provoca non è diminuita. Chiacchieriamo. Mi accorgo che lui ...