La figlia della mia compagna
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... Tutta una serie di comportamenti evidentemente non casuali che raggruppai nella categoria ‘cotta adolescenziale nei confronti della figura maschile di riferimento’. La nostra confidenza si approfondiva sempre più: praticamente sapevo tutto di lei: dalla sua prima cotta alla sua prima volta, ai problemi a scuola o con le amiche, ai suoi dubbi sul futuro.
Gestii la cosa riducendo al minimo le possibilità di rimanere solo con lei, chiudendo sempre la porta del bagno, accertandomi fosse vuoto prima di entrare, di avere sempre Lorena nella stanza accanto quando parlavamo, eccetera eccetera.
Mentirei se dicessi che non mi faceva effetto vedere il suo corpicino che si slanciava e metteva su curve al posto giusto, né che ero indifferente alla sua guancia sulla mia coscia, sempre vicina la mio inguine, un’abitudine che non riuscii mai a toglierle e che, talvolta mi causava un’erezione. Non sono omosessuale e quindi il mio corpo reagiva, ma non essendo una bestia riuscii sempre a evitare certe situazioni imbarazzanti, questo fino al diciottesimo compleanno in cui si dichiarò esplicitamente. Avevamo organizzato una serata inizialmente in famiglia, noi tre al ristorante, che lei avrebbe poi proseguito in un locale che avevo affittato per l’occasione, dove si sarebbe ritrovata con amiche e coetanei e un D.J.
Uscimmo di casa facendo voltare la testa agli uomini in strada. Non io, Lorena e Debora che, per l’occasione, si erano vestite eleganti e sexy. Lorena in un abito rosso ...
... molto scollato davanti e infinitamente scollato dietro, mostrando che non indossava reggiseno, gonna ampia al ginocchio che metteva bene in mostra le gambe snelle e sode. Debora Invece un abito all’apparenza semplice, non so se di lamè o che altro materiale, anch’esso al ginocchio, scollato dietro e con un taglio davanti che, se si chinava, permetteva di vedere bene il suo seno libero; la stoffa aderiva perfettamente ai suoi fianchi e alle sue natiche evidenziando che non indossava alcunché sotto. Al ristorante, lo scelsi tra quelli ‘in’, mi divisi cavallerescamente tra le donne di casa in un’atmosfera allegra e gioiosa fino al momento in cui delle sue amiche passarono a prenderla. Io e Lorena tornammo a casa sereni, lei anche un po’ brilla avendo esagerato con i brindisi senza esservi abituata. Infatti appena a casa si mise a letto addormentandosi subito.
Io restai a guardare la tv fino a tardi, senza l’intenzione di aspettare Debora per quanto un pochino di preoccupazione ce l’avevo comunque. Mi addormentai sul divano e venni svegliato dal rumore della porta che si apriva. Erano quasi le cinque del mattino e lei rientrò intralciata da pacchi e pacchetti, i regali ricevuti, scaricandoli su una poltrona. La salutai.
– Ciao Debbie, divertita? ‘
– Ciao Flavio, che ci fai ancora in piedi? ‘
– Mi sono addormentato qui, ma ora vado a letto, com’è andata? ‘
– Tutto benissimo. Grazie Flavio, quel locale era perfetto. Ho ricevuto un mare di regali, qualcuno ...