Uscire di nascosto dal letto di uno sconosciuto
Data: 07/01/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Greta in cerca di un paparino, Fonte: EroticiRacconti
Riprendo piano i sensi, strizzo gli occhi prima di aprirli e trovo una penombra avvolgente ad accogliermi. Sento delle lenzuola fresche che mi avvolgono il ventre. Il seno è scoperto e il freddo mi procura un brivido. Ci metto un attimo a capire dove sono, l’alcool non mi aiuta in questo momento. Di certo non è casa mia, dopo la festa di ieri devo essere finita a letto con qualcuno. Niente di nuovo o insolito, ma prima o poi dovrò cercare di ricordarmi almeno il nome di quelli da cui mi faccio scopare.
Non credo che mio padre approverebbe, ma sarei una delusione per lui in ogni caso. Del resto farmi beccare alla festa dei miei diciotto anni, mentre succhiavo avidamente il cazzo del suo ormai ex migliore amico, non deve aver aiutato.
Qualcuno vicino a me si muove inquieto, potrebbe svegliarsi da un momento all’altro e non voglio esserci in quel momento. Mi siedo e a tentoni cerco di recuperare intimo e vestito, spero di non perdere le mutandine come l’ultima volta. Attraversare la città in metro senza era stata una sensazione strana. Mi sentivo tutti gli occhi addosso, come se nonostante i jeans qualcuno avesse potuto saperlo. Beh, ad essere onesta non era stato poi così spiacevole. Se non mi piacesse essere al centro dell’attenzione probabilmente mi comporterei in maniera molto diversa.
Metto il perizoma in pizzo blu notte e infilo velocemente il reggiseno nella borsa per non perdere tempo. Inizio ad indossare il vestitino in seta e raso che ho trovato ai miei piedi ...
... e raccolgo i tacchi per non fare rumore mentre esco.
Non so esattamente dove andare, non riesco ad orientarmi e barcollo anche senza tacchi. Sono in un piccolo corridoio, ma non so quale sarà la porta che mi condurrà fuori di qui.
Provo ad aprire la prima alla mia destra, ma quello che vedo è solo un bagno vuoto. Chiudo la porta che scricchiola e mi fa rabbrividire leggermente. Giurerei di essere in un film horror, ma probabilmente sono solo i postumi della sbronza e i miei sensi alterati. Provo la porta seguente, ma quella che trovo è una stanza con al centro un letto matrimoniale. Nella penombra, vedo una figura stesa nel lato sinistro, mentre dall’altra parte ci sono solo lenzuola sfatte. Non faccio in tempo ad elaborare l’informazione, che mi sento tappare la bocca, mentre qualcuno mi afferra alle spalle bloccandomi. Cerco di divincolarmi e urlare, ma è inutile. Chi mi sta tenendo stretta è molto più grande di me e non posso fare niente per liberarmi.
«Che diavolo vuoi fare nella mia stanza?» Quello che arriva alle mie orecchie sembra quasi un ringhio. La voce è calda e roca, sembra davvero pericoloso.
Allenta la presa sulla mia bocca, ma capisco che è pronto a zittirmi se provassi ad urlare. «Non sono una ladra!», ci tengo a precisare. «Me ne stavo andando, ma non so dov’è l’uscita.»
«Di là...» Dice indicando quella che sarebbe stata sicuramente l’ultima porta del corridoio che avrei controllato. Allenta la presa sul mio corpo e si affretta a chiudere la ...