1. Gioia e malincuore


    Data: 26/12/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... trasudavano enorme benessere:
    
    “Hai bisogno d’andare in bagno?” – ti chiesi, pensando alla tensione indotta dall’aspettare mezz’ora da sola nella sala d’aspetto senza poterti muovere. La risposta ossequiosa e leggermente timorosa di non essere accolta era stata:
    
    “Prenderei un caffè se possibile, sono già andata in bagno appena scesa, prima di sedermi e restare là immobile dove avevamo convenuto”.
    
    La qualità delle colazioni in stazione è ben nota ai viaggiatori non occasionali, in linea di massima è di media qualità, però in ogni caso adatta per svegliare un corpo insonnolito da una levataccia necessaria per recarsi in luoghi remoti. Per l’occasione ne prendemmo uno a testa, il tuo ristretto e addolcito da una busta di zucchero di canna, il mio tradizionale e d’aroma accettabile. Io avevo evitato con eleganza la raccomandazione della cassiera d’acquistare un biglietto della prossima lotteria. Da sempre, gli studiosi di statistica, rammentano che mai è possibile vincere un dato giorno a una data ora a una lotteria, quantunque qualcuno ogni tanto si goda tali premi e così mantenni fede al mio precetto: mai giocare per soldi. Agguantai il polso di Guendalina nella mia mano e la portai fuori del bar, uscendo per la città le illustravo le caratteristiche architettoniche e urbanistiche, alternandole all’esplorazione del suo corpo e attraversando in ogni attimo il suo sguardo, assaporandone gli aromi che avevano indossato ascoltando con estrema attenzione ogni sua parola. ...
    ... In particolare seguivo le sue pause e i suoi respiri, una chiara indicazione del suo stato d’attenzione per ogni mio gesto o frase. Sì, certamente, era la donna più interessante mai incontrata fino a quel momento, a dire il vero l’unica che si meritava l’aggettivo tanto deciso e netto che rispondeva alle mie esigenze: un ruolo complementare sotto ogni punto di vista al mio. Le proposi di gettarsi nella fontana accanto alla stazione da un dislivello di oltre cinque metri, glielo dissi sorridendo ma in modo deciso proponendole un bagno autunnale, lei sorrise chiedendomi se stessi scherzando:
    
    “No, non scherzo, perché se volessi lo faresti, lo so. Il buonsenso mi dice che non è una richiesta da obbligarti”.
    
    Io subito la sostenni allietandola, poiché lo notai dal suo modo di ansimare, giacché oltracciò lei ambiva nel considerare in qual misura sarei stato abile e dotato d’incantarla unicamente con le espressioni, similmente come tanti sono sensibili a compiere, con i vocaboli, con le evanescenti asserzioni catalogate una dopo l’altra nell’ideare decorazioni di tinte differenti, in quanto pochi sono quelli in realtà competenti di non essere meccanici o intollerabilmente infruttiferi e monotoni. La rampa delle scale fu discesa in pochi attimi, i suoi stivali ticchettavano a ogni gradino, uno dopo l’altro regalandomi il piacere di sentirla discendere al mio ritmo, al mio fianco, anche senza doverla guardare o averla docile al guinzaglio. Era mia, come richiesto, come offerto, ...
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