1. Quel superdotato alla spa


    Data: 01/05/2018, Categorie: Etero Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... prepotentemente induriti per l'eccitazione. Tuttavia la mia espressione non era di certo sfuggita alla curiosità femminile della mia amica e al suo sguardo sornione; fu per questo che arrossii violentemente.
    
    Oltre alla dotazione di natura, grazie a quattro amabili chiacchere civettuole e alla complicità della mia amica, scoprii che aveva 45 anni ed era vedovo, con due figli maschi di nove e sei che lo accompagnavano in questa vacanza. Era proprio uno splendido quarantenne, colto, dai modi affabili e galanti, con un bel fisico e uno sguardo profondo e malinconico da uomo vissuto, che avrebbre fatto impallidire al confronto ogni maschio che avevo conosciuto nella mia giovane vita. Tutto di lui mi attraeva, quasi fosse una calamita. Non si intrattiene molto con noi, una ventina di minuti, uscii per primo dalla vasca salutandoci cordialmente, ed io non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Seguivo imbambolata la sua andatura e fissavo incantata quella parte anatomica del suo corpo, finché non fu celata a mio malincuore dall’accappatoio. Lo stupore si disegnò sulle mie labbra e per la prima volta mi trovai a fantasticare e pensare fra me e me tanto da esclamare nella mia mente: che gran membro deve avere sto manzo!!! A voi lo posso dire, mi bagnai solo con l'eccitazione creatami dal pensiero di essere posseduta da lui. Un nuovo brivido percorse inarrestabile il mio corpo; avrei voluto toccarmi ma non potevo perché l'amica mi avrebbe visto, così mi girai verso i getti ...
    ... dell'idromassaggio in modo che uno di quelli andasse dritto verso la mia fessa: la mia vagina ebbe alcune contrazioni, e incredibilmente ebbi un orgasmo.
    
    Nei giorni seguenti questo mio stato euforico e incontrollato persisteva; mi sentivo quasi imbarazzata quando percepivo la sua presenza fisica, sia da sola che in compagnia del mio fidanzato e dei miei amici. Ogni occasione la sfruttavo anche per una semplice conversazione: il timbro della sua voce faceva vibrare ogni cellula del mio corpo. I miei sguardi nei suoi confronti, sia furtivi che ricambiati, continuavano e aumentavano: ogni scusa era buona per scrutare il suo viso, il suo corpo, e devo ammettere le dimensioni del suo pene. Non riuscivo a smettere di immaginarlo; la notte quando mi concedevo alla giovanile focosità del mio fidanzato rimanevo docile, passiva e quasi indifferente: l’unica cosa che riaccendeva in me il fuoco e la passione era il pensiero osceno di essere posseduta carnalmente da quell'uomo e dal suo magico uccello. Questa continua ossessione mi perseguitava, così inconsciamente per farmi perdonare di questo pseudo tradimento psicologico, mi concedevo al massimo delle mie possibilità fisiche al mio partner, aprendo alla sua continua giovane vogliosità la mia vagina, e concedendo anche il mio fondo schiena, e ricevendo il suo sperma nella mia bocca. Per questo non giudicatemi una zoccola, sentivo che era arrivato il momento e la maturità di godere appieno del mio corpo di donna in questa splendida ...
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