Roby sottomessa 3: gli arzilli anzianotti
Data: 30/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Aleppe, Fonte: Annunci69
... patti … tuttavia …” rispose Roberta che, concependo la cosa come normale per una abituata come lei a prendere il sole in topless, si slacciò, con la maestria di una spogliarellista, il reggiseno, dapprima coprendo le poppe con le braccia, quindi spalancandole di colpo e lanciando l’indumento lontano. I due rimasero senza fiato. “Beh, a questo punto”, dissi io trascorso il minuto di contemplazione dei due, “fatto trenta, facciamo trentuno e togliti anche le mutande”. “No, le mutande no, mi vergogno.” Rispose lei ponendo le mani sull’incavo delle cosce. “Cosa vuoi che sia un culo! Dai, fai una buona azione, mostra la tua perla rara ai questi due poveretti!”. “Si signora, abbia comprensione di noi!”, rincarò Gianni. Le richieste andarono avanti ancora un po’ dopo di che, sbuffando, Roberta acconsentì e si sfilò le mutande mostrando al mondo la peluria tra le cosce. I due, perso il controllo, allungarono le mani per toccarle le cosce, ma lei si ritrasse immediatamente “Guardare ma non toccare, questi erano i patti!”, ma i due si buttarono in ginocchio e, con le mani giunte, la pregarono di permettere loro di sfiorarle almeno le cosce. “No, no, non se ne parla … fermi … state fermi”, ma ormai era impossibile fermarli e, invero con garbo, i due le posero le mani sui polpacci e risalirono le gambe per accarezzarle le cosce. “Andrea, ti prego, fermali … non voglio …” continuò Roberta, ma la mano di Angelo aveva già raggiunto la chiappa, mentre Gianni si era alzato per toccarle il ...
... seno nudo. “Fermi … fermi” insisteva lei, togliendosi le loro mani di dosso, ma, considerata l’età, senza forzare per la paura di fare loro male. Gianni osò allora l’inosabile e cominciò a leccarle e baciarle il capezzolo sinistro. Anche Angelo allora si alzò in piedi per attaccare il destro e metterle decisamente la mano in mezzo alle cosce. “Fermi … fermi …” continuava Roberta reclinando all’indietro la testa e cominciando a sentire qualche vampata di calore per quel trattamento. Ovviamente i due non si fermarono affatto, anzi continuarono leccandola sempre più mentre le loro mani si infilavano dappertutto, non ultimo il dito che Gianni le mise nel buco del culo. Dopo un paio di minuti, estrassero allora i loro cazzi duri e, con i calzoni penzoloni e le mutande calate, cominciarono a masturbarsi. Il passo successivo fu naturalmente quello di prendere le di lei mani, appoggiarle sulle minchie dure e sollecitarla affinché fosse lei a segarli. “E va bene … vi farò una sega … ma poi basta!”, disse Roberta, pensando di cavarsela, tutto sommato con poco. Ma Gianni non si accontentò di quello e, ansimando, le disse “La prego signora, lo prenda in bocca …” “Non se ne parla neppure!”, sbottò Roberta, ritraendosi dall’abbraccio morboso dei due. Per tutta risposta, Gianni le sferrò un pugno nello stomaco che le tolse il fiato e la costrinse a piegarsi in due. “Senti troietta, se volevo solo vedere due tette, sapevo dove andare per vederle anche meglio delle tue. Ho pagato per scoparti ed ...