Quando ho capito di essere sfigato – la ragazza di Caserta conosciuta in chat – terza parte
Data: 19/12/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: verginello93, Fonte: RaccontiMilu
... ” sì, padrona, vado subito”. Mentre lei andò a farsi la doccia, io andai a letto e mi stesi un po’, perché ero stanchissimo dopo questa giornata sfiancante passata a servire la mia padrona. Lei arrivò in camera da letto dopo 15 minuti e disse: “ti vedo molto stanco… spero di non averti provato troppo. Oggi mi rendo conto che per te sia stata una giornata molto dura, ma sei stato davvero bravissimo, proprio nulla da eccepire. Stasera, come ulteriore ricompensa, dormirai con me, così capirai cosa si prova a dormire con una ragazza ahaha”. io dissi: “padrona, lei mi sta facendo passare i giorni più belli della mia vita. Avrei preferito essere il suo schiavetto già dal principio invece di passare anche solo dieci minuti del mio tempo con quelle che mi hanno solo distrutto il morale tanto tempo fa…” La mia padrona, sentendomi dire questo, mi disse: “allora, sentimi bene… basta rimuginare sul tuo passato. Purtroppo ti sono accadute delle brutte cose, nessuno vorrebbe che accadessero, però succedono e per sfortuna sono successe a te. Lascia perdere quelle puttanelle che ti hanno detto di no, quelle non ti devono più interessare… ora per te ci sono io. Ti ripeto, tu sei sicuramente il mio schiavo ed io intendo usarti come tale, ma sei anche una persona con ...
... una sua sensibilità e con dei sentimenti ed io questo lo rispetto, a differenza di quelle stronze con cui hai avuto a che fare. Adesso ti dico quello che penso di te da padrona, da amica e da strafiga quale sono: tu vali, hai una tua dignità, una tua sensibilità e questo nessuno te lo può togliere. E se non altro, vali per me e questo conta più di tutto”. Poteva essere crudele quanto voleva lei, ma sapeva anche essere un angelo, quell’amica che non ho mai davvero avuto ed ero grato di averla conosciuta. A volte anche in una padrona può celarsi un’amica inaspettata. Io dissi: “Padrona…”, mi interruppe: “chiamami Francesca adesso” e io dissi: “Francesca, grazie, ti voglio davvero bene, per me questa prima settimana con te vale più di tutta la mia vita passata a rincorrere quelle puttanelle inutili che ho conosciuto”. Lei disse: “mi fa piacere, tesoro, grazie anche a te di esserci per me”. In seguito ci addormentammo abbracciati (io ebbi l’ennesima erezione, ma a lei fece solo piacere), entrambi stanchi, ma comunque contenti di aver rinsaldato ancora di più questo rapporto padrona/schiavo. Quello che sarebbe avvenuto nei prossimi giorni sarebbe stato ancora più sorprendente, perché Francesca non aveva ancora finito di piegarmi al suo volere…
CONTINUA