1. Quando ho capito di essere sfigato – la ragazza di Caserta conosciuta in chat – terza parte


    Data: 19/12/2020, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: verginello93, Fonte: RaccontiMilu

    ... arrivato!”. La padrona Francesca andò ad aprire ed entrò Marco. Dopo essersi scambiati convenevoli, iniziarono la loro scopata. Lei si fiondo subito su di lui e lo baciò mentre gli stringeva il pacco con la mano destra, poi lo spinse sul letto e lo fece sedere e gli tolse la cintura ed il pantalone con i denti… da lì uscì un cazzo enorme, era bello largo e pure bello lungo… a 24 cm ci arrivava ed ora capivo perché la padrona preferiva lui a me… glielo prese in bocca ed inizio a fargli un pompino da vera esperta, tanto che lui si distese sul letto da quanto intenso era il piacere… anche lei si fece leccare la figa e Marco era molto bravo a farla godere… d’altronde, lui era un maschio alfa e chissà quante donne si era scopato… dopo queste cose, iniziò il clou… la mia padrona si fece scopare prima alla missionaria e poi a pecora mentre lui le tirava i capelli e la sculacciava… andò avanti cos’ per un’ora… la mia padrona, pur essendo scopata, sembrava comunque non perdere mai il suo alone la sua superiorità, in quanto si faceva scopare da vera donna, da donna alfa qual era da un vero maschio alfa. Io ovviamente guardavo e pensavo che, se stavo lì a guardare due fighi che scopavano, era perché ovviamente il mio ruolo non poteva essere che quello. Avrei avuto tanta voglia di scopare o di segarmi, ma non potevo… dovevo obbedire alla mia padrona. Dopo aver finito di scopare, Marco se ne andò e la mia padrona mi disse con aria soddisfatta: “dai, schiavetto, ora puoi uscire… sei stato ...
    ... davvero molto bravo oggi, in tutto e per tutto. Non mi hai dato il benché minimo motivo di scontento e hai sopportato egregiamente anche questa ennesima umiliazione. Sono molto orgogliosa di te, ti sto plasmando proprio come voglio io!”. Io risposi: “Padrona, grazie che mi consente almeno di vedere come scopa, quello che io non farò mai, perché sono uno sfigato!”. Lei mi disse: “bravo! Ora, però, meriti una ricompensa… ti farò segare per me guardandomi le tette. Non hai limiti di tempo, per cui goditi la sega e sborra per me come non mai!” Mi tolse la gabbietta ed io, in ginocchio, davanti a lei che aveva le tette di fuori iniziai a segarmi. Mi volli godere la sega e ci misi 10 minuti per sborrare: venni con dei colpi violenti e con dei getti che arrivarono fin sopra il divano! La padrona mi guardò divertita: “ahahah che verginello arrapato… quanta voglia che avevi! Ti sei fatto veramente una bella sega, l’ho apprezzata molto, proprio da sfigato che adora la sua padrona! Bravo davvero”. Io dissi: “Padrona, grazie, io la amo!”. Lei, dandomi un bacetto sulla guancia, mi disse: “ti amo anche io, sfigatello!”. Rimanemmo poi abbracciati per qualche minuto, poi la padrona disse: “bene, schiavetto… adesso ovviamente non puoi tornare a casa tua, treni non ce ne sono… per cui stanotte dormirai con me, ma non farti strane idee… ho appena finito di farmi una bella scopata e di certo non ho voglia di darla a te. Ora io vado a farmi una doccia, tu fatti trovare a letto tutto nudo”. Dissi: ...