1. Un figlio viziato


    Data: 30/04/2018, Categorie: Incesti Autore: Q2069, Fonte: EroticiRacconti

    Era nuda.
    
    Era un radioso pomeriggio di maggio. Kristen porgeva al sole ogni centimetro del suo corpo e in cambio il sole gentile glie lo baciava. Protetta dalle staccionate della sua proprietà, la donna stava distesa prona sul lettino. La calda pelle iniziava a farsi lucente. La mente di Kristen era vuota; attraversata solo dal canto degli uccelli e dal fruscio delle foglie carezzate dal flebile soffio del vento. Avesse avuto l'ardire di sfidare il flusso di luce che dall'alto le stava colando addosso, dischiudendo i suoi occhi smeraldini, avrebbe potuto mirare cespugli di rose canine che come perle adornavano la verde cornice di quel quadro che è la piscina, che nel suo azzurro riflette l'azzurro del cielo. Ma chi dice che l'arte è eterna non ha mai vissuto un vero attimo di perfezione.
    
    "La perfezione è un punto di zenit": Kristen amava questa frase.
    
    La pace si ruppe quando alla soave sinfonia del silenzio si aggiunse il brontolio tormentato di un mezzo pesante che avanzava lungo l'elegante Sunset street. Si fermò con un lamento di freni proprio davanti al numero 7. Kristen sapeva benissimo cosa ciò significava. La pace era finita. Da lì a poco Kyle l'avrebbe cercata.
    
    Una previsione assolutamente perfetta. Non passò molto che la porta di vetro scorrevole alle spalle di Kristen si aprì con il tipico suono strappato delle guarnizioni di gomma che si sfregano l'una sopra l'altra.
    
    "Ah, eccoti!" Esplose la voce di Kyle, allegra e veloce come un fuoco d'artificio. ...
    ... "Ciao tesoro." Rispose cantilenante e cieca Kristen mentre un’ombra le si parò addosso. La donna aprì gli occhi per guardare il corpo che le incombeva alla sua destra, e che stava ostacolando il suo amplesso col sole. Era un volto liscio, dai lineamenti delicati e radioso tanto quanto ciò a cui si contrapponeva. A tale vista le carnose labbra rosee di Kristen non poterono non piegarsi in un sorriso materno, il sorriso più vero. Tuttavia quella bocca fu costretta anche a pronunciarsi: "Ti potresti spostare? Sto cercando di abbronzarmi almeno un po’. Grazie". Kyle si spostò di tre passi finendo ai piedi del lettino.
    
    Impalato immobile davanti alla madre distesa e scoperta, il giovane riccioluto cercava di condurre una normale conversazione con lei. Ma in realtà i suoi occhi color nocciola ma con frammenti di verde materno, percorrevano avanti e indietro ogni curva di quel bellissimo corpo che aveva amato fin da quando ne aveva ricordo. Erano sbarrati, famelici, intrappolati in una di quelle ipnosi da cui non si vuole uscire. Le dita smaltate di viola degli eleganti piedi di Kristen sporgevano dal lettino e sfioravano le gambe di Kyle, che nel frattempo si era inconsapevolmente portato sempre più avanti. Le lunghe gambe prendevano il via dalle caviglie come due autostrade parallele che parevano percorrere chilometri e chilometri di liscia perla. Due leggeri dossi tondeggianti all'altezza delle ginocchia; poi si allargavano gradualmente in cosce abbondanti e tenere che facevano ...
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