1. Dopo cena


    Data: 16/12/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    ... seguita da un altro e poi ancora altri. Mi sentivo piena come non mai. Non lo guardavo, era a testa bassa, mi vergognavo ma volevo continuare a essere riempita. Siamo in equilibrio precario ma non voglio e non posso fermarmi. Io lo sego e lui mi scopa con le dita. Finalmente godo con un urlo liberatorio, e scappo nella mia stanza.
    
    Ci rivedemmo solo per cena. Eravamo entrambi Imbarazzati, e io a occhi bassi avevo paura del licenziamento.
    
    Lui mi guarda e dice che non ha mai fatto una doccia cosi piacevole. E se avessi acconsentito a farlo giocare ancora mi avrebbe aumentato lo stipendio. Alla condizione di non dire nulla ai suoi figli, e far sesso solo con lui.
    
    Mi vennero in mente i miei, laggiù nell’Est, che aspettano il bonifico, ed accettai, pensando anche alle poche cose che avrebbe potuto farmi con quel moscio pisello.
    
    Lei parla, e io guardo i suoi grossi seni trattenuti a stento dallo striminzito reggiseno, sembra che ballano, che desiderano saltar fuori per farsi ammirare ed accarezzare. Se ne accorge e dicendomi che il gancetto le fa male vorrebbe liberarsi da quella tortura.
    
    Non aspetta risposte, e i seni son già liberi. Sono grossi sodi, e valorizzati da aureole scure con al centro capezzoli a riposo.
    
    Istintivamente li vorrei baciare, leccare e mordicchiare, ma sapendo che di là c’è un tizio geloso, non faccio nulla. E finisco la piadina con squacquerane e rucola.
    
    E’ da me infilarmi in queste strane situazioni. Il tizio che russa di là. La Lei ...
    ... davanti a me a seni nudi che ballano seguendo il ritmo del respiro. Io che combatto una impari battaglia per far rimanere tranquillo il mio Giacomino, che fregandosi di tutti, si sta inalberando.
    
    Senza alcun preavviso mi infila una mano dentro il costume. Trova il mio Gacomino, lo accarezza lo valuta e come un’improvvisa frustata mi chiede:
    
    “Ma la figa ti piace?”
    
    Rispondo senza pensarci:
    
    “Certo che mi piace, e tanto.”
    
    “E allora scopami. Voglio dentro un vero cazzo. Sono stufa di fingere con quel debosciato bisex.”
    
    Parlando mi prende una mano e se la appoggia sul costume umido di umori femminili, e forse di rimasugli di sborra del dormiente.
    
    L’accarezzo, la soppeso, le sposto le mutandine scoprendo la grossa figa. Infilo un dito dentro scoprendo che il buchino è già scivoloso a dovere.
    
    Senza dire altro, lei va nella stanza e ritorna subito dopo con in mano un preservativo.
    
    Non è necessario parlare. Mi tira giù il costume. Scoprendo lo svettante e abilmente lo riveste con il profilattico.
    
    Si gira, appoggiandosi al tavolino, sposta le mutandine, Offrendomi il tesoro senza dire nulla aspetta. Non la lascio ripensare. Punto il mio cazzo sulla sua patata, spingo entrando senza difficoltà, scivolo tutto dentro. Lei se lo prende tutto dentro, spingendo il sedere indietro per averne ancora, ma è finito.
    
    Lo tolgo quasi tutto, per poi rientrare lentamente fino in fondo. Lei muove il culone assaporando il giochino esci ed entra.
    
    La sento tremare, fremere, ...
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