1. Dopo cena


    Data: 16/12/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: pierpatty6151, Fonte: Annunci69

    Il sole sta scendendo dietro la pineta, i “giornalieri” sono già in autostrada.
    
    Siamo rimasti in pochissimi a godere la spiaggia. Do un’ultima occhiata alla battigia, c’è solo una copia che stracarica sta andando via.
    
    Tristemente m’infilo i larghi pantaloncini da mare, decretando così la fine del solitario pomeriggio. Pazienza andrà meglio la prossima volta.
    
    Scansando le spine, mi dirigo pigramente allo stradello che costeggia la pineta delimitando la spiaggia.
    
    Il ritmico fruscio delle onde è sovrastato da rumorosi sospiri di piacere. Guidato dai sospiri e dagli incitamenti sessuali, cambio direzione dirigendomi verso il cespuglio che nasconde chi sta facendo sesso. Salito su una piccola duna vedo un bianco culo che ritmicamente balla su un’abbronzata schiena femminile.
    
    Lei, a schiena semi curva, e a culo ben esposto, incita e resiste alle spinte maldestre dello scopatore.
    
    Sudando e sbuffando come un mantice urla il suo piacere e si accascia sull'insoddisfatta donna che rovina sulla sabbia.
    
    Due guardoni spariscono dietro le dune, andandosene alla caccia di altre situazioni, e torna il silenzio.
    
    Troppo silenzio.
    
    Il vecchio è ancora spiattellato sulla donna, che dibattendosi lo ribalta sulla sabbia.
    
    Lui rimane immobile, diventando ancor più bianco.
    
    L’agghiacciante urlo della donna mi dice che l’uomo sta male.
    
    Mi avvicino è cerco di rianimarlo. Siamo tropo distante dalla civiltà per chiedere aiuto. Devo fare qualcosa.
    
    Fortunatamente con un ...
    ... po’ di acqua fredda e alcuni schiaffetti lo riportiamo al mondo. Apre gli occhi guardandoci con stupore, è andata.
    
    La donna, ancora nuda, mi ringrazia abbracciandomi. In altre situazioni avrei assaporato quei seni sul mio petto, ma non in quel frangente.
    
    Lei s’infila il due pezzi, coprendo la sua grossa e depilata patata, Rivestendo il suo uomo, mi chiede di accompagnarli fino al piazzale davanti alla piadineria, all'inizio dello stradello, dove hanno posteggiato la macchina.
    
    Mi carico le loro borse, il mio zaino e l’immancabile ombrellone. Lei sorregge il malcapitato, senza troppa fatica, essendo il doppio di lui.
    
    Iniziamo il lento cammino reso ancor più faticoso dalla soffice sabbia. Ci aspetta una scarpinata di circa 2 Km,
    
    Le ombre della sera si stanno allungano, lasciando spazio ai ritardatari che cercano un’ultima improbabile situazione, per dare un qualche significato erotico alla giornata.
    
    Sono stanco. Ho fame. Non ne posso più d’incrociare, o essere sorpassato da sguardi della serie “ma guarda quei due come hanno ridotto quel poveraccio”.
    
    I due camminano silenziosamente davanti a me. Lei lo sorregge e lui sembra riprendersi. Posso tranquillizzarmi, ed osservare il suo abbronzato culone, che muovendosi infila sempre più lo striminzito costume nel solco tra le chiappe.
    
    Siamo a sera inoltrata, quando Lei apre la portiera della loro macchina, posteggiata nei grassi profumi della piadineria, che aumentano a dismisura la mia stanca fame.
    
    Sto per ...
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