1. Sandra


    Data: 02/12/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: ringo00, Fonte: Annunci69

    ... dei pantaloni; ero in suo potere, non opposi resistenza nemmeno quando mi sfilò i pantaloni, alzai persino il sedere per facilitarla. Passò poi alle mutande, senza prima però accarezzare con le dita la mia erezione attraverso il tessuto. Quando finalmente liberò il mio pisello, questo svettó come mai prima d’ora. Sandra mi guardó con due occhioni da cerbiatta e lentamente mi prese in bocca. Mi sfuggì un gemito: che bocca morbida! Fremevo, anzi, tremavo come una foglia dal godimento: Sandra si tolse per un attimo il mio pisello dalla bocca e disse “Non essere cosi teso, rilassati e lascia fare a me…”
    
    Mi rilassai, e il pompino riprese alla grande; le dita di Sandra solleticavano delicatamente i miei testicoli, facendomi correre brividi lungo la schiena. Dopo qualche minuto si fermó a riprendere fiato; le sue gote erano rosse, gli occhi lucidi: sembrava in tutto e per tutto una ragazza innamorata. Avvicinò il viso al pisello: “Il tuo è diverso da quello di Lorenzo, è più sottile ma con la cappella più cicciotta. Proprio bello…” e così dicendo schioccó un bacio sulla cappella, poi un altro e poi ancora; non contavo più i gemiti che sfuggivano dalle mie labbra, Sandra mi stava uccidendo. Terminata quella piacevolissima serie di bacini, Sandra disse “ Ops, sei tutto sporco di lucidalabbra… Ti pulisco subito…” e vorace riprese a succhiare fino a far sparire ogni traccia. Schioccó le labbra con gusto: “ Mmm, sa di fragola…”
    
    Non ce la facevo più, ero sul punto di saltarle ...
    ... addosso: fortunatamente mi precedette, e mi fece alzare dalla sedia. “Adesso ti voglio dentro, va bene?”
    
    Feci segno di sì come uno zombie, seguendola; mi guardó maliziosa: “Come lo vuoi fare? La posizione, intendo… mi vuoi a quattro zampe? Oppure…? Dimmi tu…”
    
    Farfugliai qualcosa, e Sandra si avvicinò per capire meglio: “Sul tavolo…” mormorai. Con un sorriso Sandra si mise a pancia in giù sul tavolo: “Avanti, non avere paura…”
    
    Avanzando come in un sogno le alzai il vestito fino alla vita, ed esitando un attimo, le abbassai un po’ la mutandina. Prendendo l’iniziativa, Sandra prese nella mano il mio pisello teso allo spasmo e lo avvicinò al buchino rosa. “Adesso spingi…” sussurrò. Preso coraggio, spinsi piano, la punta entrava agilmente aiutata dalla sua saliva. Una volta che la cappella superò la rosellina anale, Sandra fece un lungo sospiro. “Finalmente… lo aspettavo da tanto…” Eccitato dalle sue parole presi a penetrarla, lentamente, un po’ per timore di farle male e un po’ perché volevo godermi il momento. Sandra accoglieva le mie spinte mugolando quieta, gli occhi chiusi. A un certo punto mi fermai: lei mi chiese “C’è qualcosa che non va, Fra?”
    
    “In piedi…” sussurrai, rosso in viso. “Come quella volta con Lorenzo…
    
    Sandra non sembrava aspettare altro: si mise appoggiata di faccia sulla parete della cucina, e con un morbido fruscio fece scivolare le mutandine alle caviglie. Allargò un po’ le gambe, offrendomi il sedere. Non serviva aggiungere altro: con maggiore ...