Sandra
Data: 02/12/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: ringo00, Fonte: Annunci69
ATTENZIONE
QUESTA RACCONTO È UN’OPERA DI FANTASIA ISPIRATO AD UNA STORIA VERA RACCONTATAMI
Sarà un racconto del genere “prima volta “ a sfondo omosessuale. È il primo racconto che scrivo di questo tipo, perciò ogni suggerimento sarà ben accetto.
Tutto incominciò nell’estate del 1984: abitavo con la mia famiglia in un condominio nella periferia di Ancona. Nel condominio c'era un gruppo di ragazzi, del quale facevo parte anche io; tutti maschi, ma non ci facevamo caso, i pomeriggi erano vivacizzati da eterne partite di calcio e corse in bicicletta. Ricordo che per stabilire chi fosse il capo avevamo un metodo abbastanza curioso: in un angolo del cortile c'era una lunga siepe di lauro, alta un paio di metri; ci mettevamo in riga e con i pistolini al vento facevamo a gara a chi faceva pipí più lontano. Quasi sempre era Lorenzo a vincere, che era grande e grosso e col pisello più lungo; i gemelli, Paolo e Gianni li avevano invece nervosi e piegati verso sinistra; Beppe lo aveva a banana, e spesso arrivava alla pari con Lorenzo. Quanto a me, beh, rientravo nella media, con risultati di tutto rispetto. Infine, il protagonista di questa storia: Sandro. Era un biondino riccioluto, coi capelli lunghi, gli occhi castani e il corpo tendente al pingue. Spesso lo prendevamo in giro, dicendo che sembrava una bambina, ma anziché offendersi ne sembrava quasi compiaciuto. Durante le nostre gare si abbassava completamente calzoncini e mutande, mostrando un culetto bianco, cicciottello ...
... e lentigginoso. Ogni tanto qualche manata scherzosa calava su quelle antiche, accompagnate da bonarie canzonature. A volte aveva come l’impressione che lo facesse di proposito, e mi accorsi che occhieggiava attentamente i piselli altrui. Non prestandovi troppa attenzione, mi godevo le vacanze, senza sapere che qualcosa le avrebbe resa indimenticabili. Un pomeriggio dopo pranzo scesi in cortile, ma non c’era ancora nessuno, così mi feci un giretto vicino al giardino, quando mi giunse all’orecchio un rumore che avevo udito certe volte, quando i miei si appartavano in camera da letto; vicino al muro di cinta c’era un casotto per gli attrezzi, e la fonte del rumore veniva proprio da lì. Avvicinatomi quatto quatto, restai di sasso per ciò che vidi: Sandro era faccia al muro, pantaloni e mutande al ginocchio, e dietro di lui Lorenzo, che infilava e toglieva velocemente il suo pisello dal sedere di Sandro, che a ogni movimento soffocava gemiti. Lorenzo lo teneva per i fianchi, a occhi chiusi, respirando forte, e Sandro accompagnava i suoi affondi muovendo ritmicamente il sedere. Mi costrinsi a voltare lo sguardo da quella scena, e tornai di volato in casa, chiudendomi nella mia stanza. Ero confuso, una cosa del genere l’avevo vista fare su un giornaletto del fratello di Beppe che avevamo sfogliato di nascosto, ma la protagonista era una donna… Allora perché Sandro faceva così, comportandosi da femmina?
Per i giorni seguenti non scesi a giocare con i miei amici, non me la sentivo ...