1. La cartella nascosta sul suo pc - parte 2


    Data: 28/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Hank1980, Fonte: Annunci69

    ... il sapore dello sperma, ripulì tutto come ordinato e tirò giù, appena ebbe ingoiato lui lo tirò fuori, le piegò il capo all’indietro costringendola a gardarlo negli occhi, lei prese coraggio e disse:
    
    “Sarai contento adesso, fai schifo, hai tradito il tuo amico costringendomi a fare sta roba”
    
    Lui rispose “Ho detto che avresti dovuto farmi godere e per il momento ti ho solo dato un assaggio, non mi hai mica fatto finire, ti sei fermata, non ho goduto, e sono più eccitato di prima” dicendo questo lui scese e si mise in ginocchio, lei era ancora a gambe semi aperte, seduta sul divano.
    
    “No, basta, hai fatto ciò che dovevi, adesso basta, per chi mi hai preso, non sono una puttana” Dicendo queste parole cercò di esorcizzare il suo stato d’animo, era ancora sporca di sperma, l’aveva succhiato ad un mio amico che le era venuto in faccia, e poi glielo aveva ripulito con cura ingoiando tutto lo sperma residuo, si, si sentiva dannatamente puttana.
    
    Lui era oramai in ginocchio, tra le sue gambe, le infilò le mani sotto la gonna, al lato delle cosce, le afferrò i collant e prima di tirarglieli giù con forza disse:
    
    “Tranquilla, a differenza dell’addio al nubilato non andrai a casa insoddisfatta”.
    
    A queste parole Simona gli perse i polsi cercando di fermarlo, ma lui tirò giù i collant con forza e glieli abbassò fino alle caviglie, lasciando ancora i suoi piedi nelle calze, quasi bloccati limitando i movimenti di lei.
    
    Simona disse “cosa cazzo credi di fare, devo ...
    ... andare, adesso basta” dicendo queste parole si rese conto che lui era con la faccia tra le sue gambe, sentiva il profumo della sua vagina, gli slip neri erano fradici di umori, si vedeva chiaramente nonostante lei cercasse di dimenarsi, così lui disse:
    
    “Ti sei bagnata eh?” lei a queste parole si sentì colpita e trasalì, si rese conto che lui aveva il viso a pochi centimetri dal suo sesso, quello che la separava dalla soddisfazione erano pochi millimetri di seta, quella del suo intimo, Lei diceva di no, ma non voleva altro che venire. Lui lo capì, e capì anche che da quel momento in poi avrebbe dovuto averla in maniera completa, non forzata, così la guardò negli occhi e le disse:
    
    “Adesso è tardi per tirarsi indietro, puoi continuare a fare la difficile, oppure lasciarti andare e godere” mentre disse queste parole le accarezzava le gambe che gli cingevano il viso, fino ad arrivare ai collant alle caviglie, continuare fino ad accarezzarle i piedi. Lei sembrò tranquillizzarsi, chiuse gli occhi.
    
    Io ero incredulo della piega inaspettata che stava prendendo quel pomeriggio, vedevo Giuseppe accarezzare le gambe lisce e soffici della mia donna, accarezzarle i piedi, per poi ritornare con le mani sull’esterno delle cosce, per poi spostarle verso l’interno coscia.
    
    Simona non parlava più, lo teneva stretto per i capelli, quasi ad impedirgli di avvicinarsi troppo alla sua vagina, ma non poteva fare nulla per bloccagli le mani, quelle mani che la stavano accarezzando dappertutto, ...
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