1. La cartella nascosta sul suo pc - parte 2


    Data: 28/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Hank1980, Fonte: Annunci69

    ... nessun problema, passa in ufficio quando vuoi e risolviamo”..... “ah non riesci proprio”.... “guarda non so, potrei riuscirci giovedì" .. “bene, prepara i documenti e faccio un salto da te”.....
    
    Giuseppe aveva organizzato un incontro con Simona, che come professione fa l’avvocato, con la scusa di risolvere un problema legato ad un incidente stradale, e l’appuntamento era fissato a giovedì prossimo a casa di lui, cavolo, mi aveva davvero preso in parola.
    
    Sapevo che Giuseppe è sempre stato attratto da Simona, ma per amicizia ha sempre mantenuto il suo posto, ma dal momento che gli avevo dato il via libera oramai andava dritto come un treno, eravamo a martedì e i sentimenti che provavo erano contrastanti.
    
    Da un lato speravo che lei facesse la cosa giusta, si tirasse indietro, dall’altro volevo rivederla con un altro, riprovare quel eccitazione fortissima e quel sentimento che non mi dava tregua. Passai tutto la giornata a non pensare ad altro, e il giorno dopo fu ancora peggio, tutto il mercoledì lo passai in uno stato di eccitazione perenne, tant’è che una volta tornato a casa e rientrata anche Simona non riuscii più a resistere e la presi da dietro mentre cucinava, le tirai su il vestito, le strizzai i seni e iniziai a dare colpi ben ritmati. Venni quasi subito, lei rimase quasi sorpresa da quanto fossi eccitato, tant’è che mi giustificai dicendole di aver trovato una sua foto succinta sul mio telefono e di averla pensata per tutto il giorno. MI baciò, ci demmo una ...
    ... sistemata e andammo a cena. In quel periodo Simona era molto disponibile, sessualmente intendo, facevamo moltissimo sesso, forse anche per il fatto che avevamo pensato di avere un bambino e ci stavamo provando da poco e nei giorni fertili assecondava i miei capricci come quello di poco fa, farlo in piedi, da dietro in cucina, andava bene, purchè le venissi dentro. Passò anche mercoledì.
    
    Inutile dirvi come passai il giovedì a lavoro. Dopo pranzo mi chiamò Simona riferendomi che sarebbe passata da Giuseppe per le 18,00 per mettere insieme i documenti e capire come procedere legalmente in merito all’incidente da lui subito qualche giorno prima. Tirai giù un po' di saliva e risposi “Ok, fai pure con calma, ci vediamo a casa”.
    
    Dopo qualche minuto ricevetti un whatsapp da Giuseppe che mi diceva “Mi ha contattato, sarà qui per le 18.00, non si torna più indietro!”
    
    “Ok” risposi.
    
    “ax45ioduna36 , questa è la password che dovrai usare” era la password per entrare nella sua telecamera casalinga.
    
    “Ok” risposi ancora una volta, non avevo altre parole, ero più preparato della prima volta, ma sempre scosso.
    
    Uscii prima da lavoro e per le 17.30 ero a casa, impaziente, eccitato, sconvolto, impaurito, ansioso, e ancora più eccitato.
    
    Accesi il mio Pc, mi collegai al sistema di sorveglianza interno di Giuseppe. In primo piano si vedeva chiaramente il divano, la risoluzione era ottima, non successe nulla. Lo vedevo passare, cercare di dare una mezza sistemata, bere dell’acqua. ...
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