1. La prima volta sbagliata – parte 3


    Data: 26/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Darkdaddy, Fonte: Annunci69

    ... L’automobilista che li aveva accidentalmente interrotti? Questa era strano forte! Arrivò un altro messaggio di Devis, che lesse subito: “E pure il terzo ti saresti fatto, ho visto come lo guardavi…”.
    
    Si riferiva ai suoi colleghi di lavoro. Beh, se lo pensava davvero, non aveva proprio capito un cazzo!
    
    Si mise sotto le coperte a leggere, e si addormentò in breve tempo.
    
    Fece molti sogni, strani e variegati, ma al risveglio se ne ricordò solo uno, che sembrava più un incubo che un sogno: difatti aveva sognato di far sesso con uno dei colleghi di Devis, quello con lo sguardo torvo! Si fece una lunga doccia e bevve una moka di caffè per riprendersi, poi andò in facoltà per studiare. Trascorse la mattinata studiando per un esame, mangiando un panino per pranzo e proseguendo lo studio fino a pomeriggio inoltrato. Durante una pausa caffè si chiese se Devis fosse ancora al cantiere del giorno precedente. Stava per inviargli un messaggio quando gliene arrivò uno.
    
    “Immagino tu non sia libero tra un’ora per raggiungermi in sauna? Oppure la voglia ha il sopravvento sulla clausura? Fammi sapere”.
    
    Sospirò, guardando fuori dalla finestra la tormenta che si stava avvicinando.
    
    “Ci vediamo lì”, fu la sua risposta laconica.
    
    Il gestore lo salutò beffardo, dicendogli che c’era giro a quell’ora. Non lo badò ed entrò diretto agli armadietti, spogliandosi di tutto e dirigendosi poi alle docce. Andò ad asciugarsi nella sauna finlandese, e lo trovò lì a parlottare col suo ...
    ... collega, quello dallo sguardo torvo. Era davvero un omone, di stazza robusta, piuttosto peloso.
    
    “Eccolo! Già molto ubbidiente, mi piace”, e gli strizzò un capezzolo.
    
    Filippo si infastidì scostandosi dalla presa di Devis.
    
    “Questo è il mio collega che hai già visto in azione… azione diurna, non notturna”.
    
    Si chiamava Mario e aveva cinquantatré anni. Uscì poco dopo, lasciandoli soli.
    
    “Possiamo andare in camerino, noi due soli, con la porta chiusa?”, ebbe il coraggio di dire Filippo.
    
    “Ben volentieri”, fu la risposta che ottenne.
    
    Si appartarono, assicurandosi di chiudere la porta, e iniziarono subito a baciarsi, toccandosi ovunque. Filippo voleva leccargli tutto quel corpo così ben definito, per cui lo fece stendere e gli montò sopra, passandogli la lingua ovunque. Devis alzò le gambe, piegandole, offrendogli il culo. Filippo non si fece pregare e gli leccò anche il buco, spingendo dentro la lingua.
    
    “Quella è l’unica cosa che entra qui dentro, sappilo”. Proprio un maschio alfa!
    
    Passò la lingua più volte sul perineo, facendogli il solletico, per poi leccargli le palle, ed infine salire lungo l’asta di quel magnifico cazzo. Se lo prese in bocca e se lo lavorò di lingua per un bel po’, ammirandolo e dandogli dei bacini ogni tanto, per poi slinguare quel cappellone enorme.
    
    Devis lo fece distendere al suo fianco, per poi girarlo prono, così da avere quel culetto in bella mostra.
    
    Prese a mordicchiargli le chiappe, per poi passare la lingua lungo il solco ...