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Una giornata di fine settembre
Data: 18/11/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu
... mare ed un promontorio con in cima un faro. Di quella stanza ho spalancato la finestra e mi sono affacciata sporgendomi sentendomi comunque soddisfatta e come se io ne fossi la proprietaria, poi tornata in salotto ed è stato lì che ho scorto una piccola libreria, mi sono avvicinata ed ho preso un libro più per curiosità che per voglia di leggerlo ed ha attratto la mia attenzione un libro non ben sistemato. L’ho preso in mano e sono rimasta a dir poco basita: nascosto dal libro c’era un vibratore color lillà di forme molto morbide adatto alla penetrazione soft sia anteriore che posteriore. Voltandomi verso il tavolo al centro della sala ho visto sul tavolo un biglietto, ho riconosciuto la sua grafia: era lui che mi invitava a mettermi comoda e godermi la sorpresa che aveva lasciato nel primo cassetto del cassettone nel disimpegno. Come ogni donna con animo femminile ero impaziente di vedere la sorpresa ed allora spinta da una morbosa curiosità mi sono precipitata ad aprire il primo cassetto di quel mobile e lì ho trovato un altro vibratore di piccole dimensioni di colore fucsia con una coda ed un altro biglietto arrotolato tenuto da un nastro ed un fiocco rosa. Nel vederlo è stato spontaneo sorridere. Quello era un oggetto non certo a me sconosciuto. Ne avevo avuto alcuni ma poi da quando ho conosciuto lui non ho avuto più bisogno di utilizzarli. Li utilizzavo quando ero sola e non avevo nessuno che mi scopasse o che comunque facesse sesso con me. Quei giocattoli ...
... sessuali erano i miei amici fidati che mi davano tanta felicità e molto piacere. Inoltre ne prenderlo in mano, guardandolo come se fosse la prima volta, immaginavo quali giochini mi suggeriva il mio amante con quel messaggio. Sono tornata in soggiorno e guardavo indecisa i due vibratori. Erano ben diversi, sembravano fatti in epoche diverse ma forse avevano utilizzi differenti, poi ho riflettuto ed ho cercato di interpretare le parole scritte nel biglietto in cui mi spiegava quel che avrei dovuto fare. Lui mi diceva di sdraiarmi nuda davanti alla porta finestra del soggiorno verso il mare ed accarezzarmi le tette lasciando che i capezzoli s’inturgidissero, poi passare le dita tra le cosce andando anche tra le grandi labbra e con l’altra mano andare a titillare il bottoncino rosa che ‘abita’ dalle parti del monte di venere e poi, non appena il mio sesso si fosse bagnato, avrei dovuto usare il vibratore, accenderlo ed andare a posarlo sul clitoride e poi tra il solco dei glutei ed a seguire penetrarmi con dolcemente assaporando l’allargamento dello sfintere anale. Con me lui quell’allargamento lo aveva già fatto e gli era piaciuto tanto ed a dire la verità molto anche a me. Mi ero sentita una vera troia quando mi ha inculato la prima volta ed una sua puttana nelle volte seguenti. In realtà ero la sua amante più o meno segreta, dipendeva da chi lo sapeva. Comunque ho seguito le istruzioni. Di lui mi fidavo ciecamente anche se non lo avevo davanti a me, immaginando che ...