1. La luce dei miei occhi


    Data: 13/11/2020, Categorie: Incesti Autore: mimma_goose, Fonte: RaccontiMilu

    ... ancora meno tempo. Prendiamo le nostre cose e alle 7.45 siamo già in sala da pranzo a fare una abbondante colazione. Marina &egrave eccitata alla sola idea di poter finalmente avere accesso ai libri antichi e non fa che parlare della cosa. La osservo mentre chiacchiera, gesticolando ampiamente. &egrave tutta sorrisi. Mi elenca tutte le cose che vedremo. ‘ Come che vedremo? Non ci vai solo tu? &egrave a te che hanno dato il permesso, io non c’entro nulla coi libri antichi. ‘ Ho preparato i documenti anche per te, Marco. Nel modulo di richiesta c’era da indicare la presenza di un accompagnatore, così ho messo il tuo nome. Quando ho inviato la domanda l’anno scorso, ero ancora minorenne, non ricordi? ‘ Sì, mi ricordo. Ma ora non lo sei più. ‘ Ops. Non ho rettificato la cosa ‘ mi dice facendomi l’occhiolino. E così entrerò pure io nella zona riservata della biblioteca più antica della città. ‘ Vedrai Marco. Ci saranno dei manoscritti del XI secolo, ancora perfettamente conservati. E poi, poi anche uno dei Codici di Leonardo da Vinci. C’&egrave anche una copia manoscritta della Divina Commedia. Non sta zitta un momento e la sua allegria mi contagia. Dopo un po’ la interrompo. ‘ Dovresti mangiare qualcosa, adesso, perché tra dieci minuti arriverà il taxi. Faccio un cenno al cameriere e mi faccio portare un espresso. Il taxi arriva puntuale ed in meno di mezz’ora siamo alla biblioteca, che &egrave ancora chiusa. Ci rifugiamo sotto un porticato, perché sta iniziando a piovere, e ...
    ... quando si aprono le porte della biblioteca corriamo dentro. &egrave senz’altro meglio aspettare al caldo in un edificio, che fuori sotto la pioggia anche se al riparo dall’acqua. In pochi minuti arrivano anche altre persone, di tutte le età, ma molti sono avanti con gli anni. Sicuramente sono studiosi di un qualche tipo. Alle 9.30 si presenta il Curatore in persona, che seleziona le persone chiamandole da una lunga lista di nomi. Più della metà sono assenti. Ci fanno entrare in uno stanzino e ci danno delle tute che dovremo indossare. Prima però ci fanno consegnare i documenti richiesti. La procedura &egrave lunga perché ogni domanda viene esaminata minuziosamente. Quelli di Marina (e i miei) sono in perfetto ordine, e ci danno subito dei badge che dobbiamo sempre tenere al collo. Due vengono scartati perché i documenti sono incompleti. I tizi vengono accompagnati nella zona pubblica con la richiesta di integrare al più presto i documenti per poter essere ammessi al gruppo nella settimana successiva. Alla fine siamo solo in dieci ad essere ammessi. Il curatore da le ultime indicazioni, ci fa lasciare giacconi, borse e zaini negli armadietti alle nostre spalle (non sono ammessi macchine fotografiche né cellulari), ci fanno indossare le tute (che ci fanno assomigliare ad una massa di imbianchini) e finalmente possiamo passare. ‘ Mi raccomando, non potete toccare niente senza permesso ‘ ci dice ancora, prima di aprire le porte. Non sto a raccontarvi nel dettaglio cosa ho visto, ...
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