1. Le mie storie (109)


    Data: 08/11/2020, Categorie: Maturo Masturbazione Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster

    ... faceva un mezzo sorriso, io rispondevo cercando malamente di tirar fuori quel po’ di sensualità che ho acquistato con gli anni. Fatto sta che ad un certo punto, mentre stavo per alzarmi a posare le tazzine, mi ha fermata, le ha portate lui in cucina e nel risedersi, ha avvicinato la sedia e mi ha poggiato una mano sul ginocchio. Eravamo a non più di un metro l’uno dall’altra e quando ha visto che non mi sono opposta a quella “toccata”, ha cominciato ad accarezzarmi sul lato per poi lentamente risalire l’interno coscia; non appena le sue dita sono arrivate proprio in mezzo, a toccare la mutandina, mi ha detto a bassa voce di essersi lavato le mani (cosa che naturalmente sapevo benissimo) ed io senza neanche fargli finire la frase, ho abbassato la gamba, scoprendomi quasi completamente e mostrandogli il perizoma. Il suo dito medio ha cominciato a scivolare su e giù lungo lo slip, facendo di tanto in tanto pressione contro la mia micia. Ho chiuso gli occhi e mi sono lasciata andare; qualche istante ed ha spostato di lato il bordo per entrare lentamente dentro di me. Mentre questo succedeva ho sentito l’eccitazione coprire ogni centimetro del mio corpo ed inevitabilmente ho cominciato a bagnarmi ed ansimare; mi ha detto “comm’ si bell’ francè!” e dopo essersi inginocchiato, ha affondato la sua testa tra le mie cosce per cominciare a leccarmela; io con la mano ho preso ad accarezzargli i capelli mentre con il filo di voce rimasto, lo ho incitato a continuare. Finita praticamente ...
    ... con il culo sull’orlo della sedia, ho dovuto far forza sul braccio appoggiato sul tavolo per non cadere, poi sono venuta e mentre i miei occhi hanno incrociato il suo volto bagnato di me, le sue dita erano ancora impegnate a muoversi nella mia patata fradicia. Il tempo di ricompormi, raddrizzandomi, che Carmine, in piedi, mi ha fatto assaggiare la felicità alla quale ero appena arrivata, facendomi succhiare fino in fondo le sue dita appena “uscite”. La situazione si è ribaltata, io con la testa leggermente reclinata, gli stavo letteralmente lavando la mano, ma eravamo solo all’inizio, visto che non c’è voluto molto prima di vedergli aprire il pantalone; intenta ancora a ciucciare, gli ho tirato fuori l’uccello dalla mutanda ancora completamente moscio ed effettivamente somigliava davvero ad una grossa salsiccia, l’ho messo sul palmo per guardarlo bene, notare quanto fosse nerboruto oltre che bello lungo, poi ho chiuso le dita ed ho iniziato a menarlo. Appena ha cominciato a svegliarsi ho avvicinato le labbra alla cappella e dopo averne assaggiato l’umidità, l’ho messo tutto quanto in bocca facendolo scivolare in gola. A questa mossa la sua esclamazione testuale è stata “marò che bucchin’ che fai!” Tanto che, sono scoppiata in una risata fragorosa mentre avevo il suo membro in bocca. Ho ricominciato dove avevo interrotto, spinta anche dai mugolii rotti dalle sue parole che si chiedevano come fosse stato possibile arrivare fino a quel punto. In quel momento non lo sapevo neanche ...