1. Le mie storie (109)


    Data: 08/11/2020, Categorie: Maturo Masturbazione Autore: isolafelice75, Fonte: xHamster

    Non so perché nonostante abbia scritto ormai un centinaio di racconti, ci sono ancora alcuni di voi che pensano che io abbia una vita sessuale molto movimentata e per così dire, la dia con facilità a destra e a sinistra. Premesso che non ci sarebbe niente di male, ribadisco per l’ennesima volta che non è così, che quelli che leggete sono solo i racconti di ciò che mi succede, ma chiaramente non scrivo mai di tutte le volte che rifiuto oppure del tempo che passa tra una situazione ed un’altra; se solo volessi raccontare le avventure di un paio di amiche mie, allora si che rimarreste “impressionati” da ciò che si fidano di fare (come si dice a Napoli). Detto questo, dopo che leggerete le righe questo sotto, siete autorizzati (per una volta e senza esagerare) a darmi della “mignotta” (con simpatia), visto che me lo sono data da sola dopo ciò che ho combinato qualche settimana fa.
    
    Credo che fosse il 7 dicembre, sabato e come succede da circa una decina d’anni a questa parte, con l’avvicinarsi del Natale, mio padre (appassionato di piante), chiama il giardiniere per venire ad addobbare l’enorme abete che c’è a casa mia. Carmine (ebbene sì, si chiama come il mio ex) è praticamente di casa, lo conosciamo da una vita, ha sempre aiutato mio padre a curare le piante e naturalmente si occupa anche del mio piccolo giardino. In genere durante le feste ci porta svariate cassette di verdure dei suoi terreni, oltre che conigli o capretti da cucinare (nonostante gli faccia sempre ...
    ... presente che a me fanno senso tutti interi morti). Più che cinquantenne, ha una cultura delle piante che invidio, tanto che ogni volta che ci viene a trovare, finiamo per chiacchierare davanti a un caffè ed alla fine imparo sempre qualcosa. In tutti questi anni che ci siamo visti, mai, neanche lontanamente per un attimo l’Ho guardato sotto l’aspetto fisico, anche se oggettivamente è sempre stato un bell’uomo, con i capelli grigi, la pelle scura e quella parlata con forte accento napoletano. La sera prima mio padre mi ha avvertita che sarebbe venuto sul presto, visto che con il camion ed una specie di gru avrebbe dovuto prendere le palline sull’albero. Puntuale, verso le 8 e qualcosa ha suonato il citofono ed io mi sono svegliata, ho indossato velocemente la vestaglia sopra il pigiama e gli ho aperto il cancello; senza neanche scendere, ci siamo salutati da lontano e mi ha fatto segno che ci saremmo visti dopo, a lavoro finito. Mentre era intento agli addobbi, io ero in cucina a fare colazione e lo guardavo mettere le palle sui rami. Non so neanche come e perché, ma ho notato (ripeto per la prima volta) che non era affatto male, nonostante avesse i vestiti chiaramente sporchi di terreno (trovandosi ha dato una ripulita al giardino). Quell’aria rude, da lavoratore, in quel momento mi ha stuzzicata, tanto che quando, finito il caffè, sono andata a farmi la doccia, istintivamente mentre mi lavavo la micia, per rilassarmi un po’ ho chiuso gli occhi e mi sono accarezzata pensando a lui. ...
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