La ragazza troppo bella - Parte 12
Data: 08/11/2020,
Categorie:
Incesti
Autore: Judicael Ouango, Fonte: EroticiRacconti
Arthur mi chiamò la mattina. Suo figlio sarebbe venuto a trovarlo. Un ragazzo di cui un giorno mi aveva mostrato le foto. Molto effeminato, l'aria persa, non sembrava molto socievole. In nessuna foto stava con amici. Solo parenti. Comunque, mi faceva piacere conoscerlo. Con Arthur non ci andavo al letto da un bel pò. La mia attuale posizione era tale che non ne avevo assolutamente bisogno. Se ne occupavano le mie ragazze. Ma come detto, era un uomo immensamente potente, e solo. Faceva parte della mia figura, quella di vegliare sui miei "figli del piacere". Decisi dunque di accompagnarlo addirittura in aeroporto.
Arthur era vestito come un barbone. Camicia di lino grigia con qualche macchia, pantaloncini beige e mocassini. Sali in macchina agitato e si mise a parlare fino a che arrivammo in aeroporto. Robert, il figlio, era alto. Lo vidimmi da lontano. Aveva degli occhiali grandi e scuri che gli coprivano tutta la faccia, una T shirt bianca troppo larga che faceva vedere quanto fosse magro, e delle scarpe che furono bianche ma oramai rassegnate ad un coloro indefinito. Il taglio di cappelli poi... Sembrava appena uscito da uno degli album dei Beatles. Guarda il padre, poi il figlio, e sorrisi.
Roberto non fu tanto cordiale. A malapena ci salutò mentre il padre ci presentava precedendoci. Arthur mi guardò ed alzò le spalle. Robert era stato in istituti psichiatrici piu di una volta. Poi, era ricaduto nella tossicodipendenza ed era diventata una ruota infinita che vedeva ...
... il ragazzo costantemente drogato di acidi o di farmaci. In macchina non apri bocca.
La situazione mi divertiva. Robert mi chiese di andare con loro nella suite. Sembrava avesse paura del figlio. Curiosa, andai con lui.
Entrammo nella sontuosa suite con piscina privata e ci sedemmo all'interno godendoci la vista di Roma dalle ampie vetrate. Robert spari subito appena entrato e poi sentimmo il rumore dell'acqua che scorreva mentre Arthur mi versava il vino. Dopo un pò di banali e noiose chiacchiere, stavo annoiandomi e pensavo ad andarmene quando Robert uscito dal bagno venne nell'ampio spazio cucina dove eravamo seduti ed apri il frigo. Il fatto era che era nudo. Ma l'altro fatto, non meno notevole, è che il suo membro gli penzolava quasi fino a metà ginocchio. Aveva un cazzo immenso, una cosa che non avevo mai visto finora. Polacchi, russi, neri, americani del Sud, ne avevo visti un infinita nella ludica attività che avevo. Ma uno cazzo cosi era un eccezione. Ne sembravano due e mezzo fusi insieme. Il ragazzo si prese una birra. Io ed il padre lo guardavamo. In realtà, io guardavo tra le sue gambe. Ero affascinata. Il ragazzo bevve un sorriso e poi si girò verso di noi guardandoci. Il suo sguardo incrociò il mio che incrociava il suo cazzo e sorrise.
Poi, si sedette sul divano ed accese il televisore. L'enorme cazzo penzolava sul bordo del divano. Era un invito a prenderlo a due mani, a spingerlo in gola, nella figa. Ero cosi attratta dal membro dell'uomo che Arthur ...