1. Gita scolastica (2° episodio) – Vecchi racconti di ErosItalia


    Data: 05/11/2020, Categorie: Etero Autore: Vecchi Racconti, Fonte: RaccontiMilu

    Non posso evitare di raccontarvi il seguito di quei magici giorni in gita scolastica che vi ho raccontato la prima volta: proprio allora, a 17 anni, ho capito appieno quanto ami il sesso e quanto sia profondamente porca, un desiderio di godere così intenso che ancora adesso, a 21 anni, non riesco a fare distinzioni tra uomini o donne quando il desiderio mi infiamma il corpo. Come vi avevo detto eravamo in gita a Firenze e quella notte abbiamo goduto l’una tra le braccia dell’altra in maniera fantastica, andando avanti per lungo tempo finché non siamo crollate sfinite, fradice dei nostri umori, spettinate, tutte sudate. Dovevamo essere un bello spettacolo! Comunque la mattina dopo siamo riuscite a svegliarci. Ci siamo a malincuore separate dalla nostre carezze che stavano per ricominciare e ci siamo vestite: io mi sono messa una tuta da ginnastica nera molto aderente che speravo mettesse in mostra il mio fisico atletico e poiché pensavo che il segno trasparisse attraverso la sottile stoffa non ho indossato le mutandine. Simona invece, oltre a una canottiera fluorescente, si è infilata una mini così piccola che quasi si intuivano le punte delle mutandine spuntare tra le sue cosce…ma aveva un culetto così bello e sodo che era una meraviglia guardarlo e io non lo avevo solo guardato la notte precedente! Gli Uffizi sono una meta obbligata per chiunque sosti nel capoluogo toscano e noi non li evitammo. Simona era ben consapevole del suo fascino, della naturale, quasi felina ...
    ... sessualità che esprimeva: in coda all’entrata si godeva gli apprezzamenti che un paio di nostri compagni stavano sussurrando sul suo conto. Accortasene, si avvicinò a uno di loro e cominciò a strusciarsi il sederino sull’uccello del ragazzo, per lei è un gioco eccitare fino all’esplosione i ragazzi, mi sorride maliziosa e si stacca senza che nessuno si sia accorto di niente, ma io guardo il bimbetto tra le gambe: i suoi pantaloni sembrano scoppiare da quanto ce l’ha duro! Iniziamo la visita ma i nostri pensieri sono tutti volti alla notte di piacere che ci aspetta, io mi bagno al solo pensiero, ho paura che si veda, attraverso la tuta, che sono eccitatissima. Dico a Simona: “Non ce la faccio a resistere!” “Anch’io ti voglio…sto impazzendo!” “Aspetta, andiamo nel guardaroba…” Riusciamo a infilarci di soppiatto nel locale deserto e gettiamo un paio di giacche per terra. Con la lingua cerco le sue labbra, le sue mani mi percorrono tutta, aprono la cerniera della tuta, mi danno un brivido fortissimo. Le nostre lingue si sfiorano ripetutamente, bagnate come le nostre fighe. Non resisto e le scosto un lembo della canottiera denudandole un seno e continuando a baciarla le tocco il capezzolo che si inturgidisce in un attimo…adesso le prendo il capezzolo tra le labbra mordicchiandolo e titillandolo con la lingua. Mi afferra la mano e la guida tra le sue gambe, che ha aperto al massimo e le spinge sulle sue mutandine che sento ormai fradice. “Ah Elena, ti prego, mh, fammi godere, si, ...
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