1. Così fan tutte anche tua madre? Vol II


    Data: 03/11/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu

    ... macellaio all’operaio, tutti i maschi, facevano pensieri osceni, a un certo punto capì che non era un contrappasso, ma la sublimazione dei suoi orgasmi solitari. Ormai sapeva che quelle tettone non potevano essere per lui solo il suo seno materno, ma tette su cui ci avrebbe sborrato volentieri qualsiasi maschio intravedendole. Sapeva che quel culo che fingendo di dormire fissava, avrebbe eccitato anche un morto. E sapeva che a sua madre, per come vestiva, per com’era narcisa, per la lingerie che indossava, per il marito inetto che aveva, il cazzo piaceva, e piaceva tanto. E che tutti gli uomini che aveva visto in vita sua, dall’allenatore di calcio al suo compare di cresima all’amico di famiglia al parente al signore sconosciuto seduto di fronte al treno, ci avrebbero sborrato molto volentieri su sua madre, e per prima cosa avrebbero stretto leccato e messo il loro cazzo in mezzo a quelle tette. Sarebbe dipeso solo dalla volontà della mamma. Tutto ciò lo faceva soffrire perchè lo eccitava di brutto, come un cuckold, ma di sua madre. La conferma la ebbi quando assieme a Davide stavo raggiungendo dei nostri amici che abitavano a Milano col treno. Ero vestita estiva per via del caldo e sexy, con una mini di jeans, dei sandali con tacchetto a spillo e allaccio alla schiava e una magliettina aderentissima che mi faceva esplodere il seno, capelli legati a coda di cavallo. Dei ragazzi in comitiva mi guardavano fissa e ad una fermata, da qualcuno di loro partì ‘guarda che troione ...
    ... da combattimento’. Lui di solito remissivo e incupito quando succedevano episodi in cui diventavo protagonista del desiderio maschile, iniziò una baruffa con loro, che erano in 5 o 6, al punto che cominciai a gridare per far intervenire la polizia ferroviaria che sedò la rissa e fece scendere i ragazzi, che al di là del commento non avevano fatto nulla se non difendersi quando Davide li assaltò a calci e pugni da solo impazzito. Calmatesi le acque, andammo al bagno del treno, la cui porta era rotta e dovevo reggerla tenendola meno che socchiusa. Non ce la fece, e, pur di spalle, in piedi su un treno, con sua madre che gli teneva la porta, e gli parlava, si masturbò. Era di spalle, vedevo appena la sua sagoma, ma capì che si stava segando: avevano dato della troiona a sua madre, e le sue palle lo comandavano. Ed io comandavo le sue palle. Ai miei occhi apparve la verità, era un cuckold. Cuckold di me.
    
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    Jesus pensava che di fronte alla chiamata di mio figlio fossi presa da rimorso o preoccupazione. Invece ricominciai a succhiare come un’indemoniata quel nodoso bastone, innamorata di un cazzo così possente, finchè non sborrò senza avvisarmi. Era un figlio di puttana, perchè conscio di avere un’eiaculazione fuori dal normale, si eccitava e divertiva a vedermi cercare di ingoiare il più possibile per evitare di massacrare la gonna o il maglione che avevo arrotolato al collo della sua crema. Uscimmo dal bagno, pagò, il barista e la cassiera si ...