Buon vicinato 3
Data: 03/11/2020,
Categorie:
Etero
Autore: elmatador89, Fonte: Annunci69
Continua da Buon Vicinato 2 - Trovate la serie completa sulla pagina del mio annuncio:
- Buon vicinato 1: introduzione
- Buon vicinato 2: l'occasione giusta
- Buon vicinato 3: pace
“Le gambe,mettile intorno a me”. Obbedì, e si aggrappò a me, spingendo con i talloni contro il mio sedere. Quindi la sollevai dal tavolo, mi girai verso il muro e la spinsi contro. Presi a scoparla così forte contro il muro che avevo seriamente paura che mi chiedesse di smettere. Ma lei no, reggeva i colpi e gemeva ad ogni colpo. Ad un certo punto ebbe un orgasmo, uno di quelli molto vaginali. Sentii il mio cazzo stritolato da quella fica, che sembrava non volerlo lasciare mai, e lei che boccheggiava, con gli occhi sgranati.
Cazzo, come godeva. Tanto da costringermi a rallentare il ritmo, altrimenti sarei esploso anche io. Le lasciai godere l’orgasmo con calma, assestando dei colpi più ritmati del solito, assecondando le sue contrazioni. Mi fermai, allentai la presa, e anche lei sciolse l’abbraccio delle sue gambe sul mio bacino, riportando i piedi a terra. Non sembrava potesse reggersi molto in piedi, e cadde in ginocchio, tra me e il muro contro il quale la sospingevo un attimo prima.
“Tutto bene?”, le chiesi. Fece cenno di sì con la testa. Le lasciai 30 secondi per prendere fiato (e prenderlo anch’io) durante i quali lei non alzò mai lo sguardo da terra.
Quindi incalzai: “Beh, già che sei lì…”
Le presi la testa con entrambe le mani e la indirizzai verso il mio cazzo. La ...
... spinsi dolcemente ma con convinzione verso di me, e le misi il cazzo in bocca. Le tenni la testa ferma, mentre con ritmi e profondità crescente le scopavo la bocca. Non era una fica, ma quanto era eccitante tenerle la testa mentre il mio cazzo pulsava contro la sua giugulare.
Ogni tanto estraevo il membro per lasciarla respirare. Liberai la testa dalla morsa delle mie mani, e la lasciai prendere l’iniziativa. Mentre godevo della sua calda gola, ripensavo a quanto avevo desiderato e immaginato quel momento, e a quanto tutto si fosse realizzato velocemente, e senza la necessità di un grande impegno.
Durante uno degli affondi, si sentì dal piano di sopra un trillo, che sentivo spesso. Anche lei lo riconobbe, e si fermò un attimo.
Liberò la bocca, e chiese: “Ma è il mio telefono…??”
“Sì!” - le dissi - “Ma tu non preoccuparti…”, e le spinsi con convinzione la testa verso di me, a riprendere cosa stava facendo.
Era un vecchio telefono, aveva sicuramente il trillo esterno, di quelli della SIP, installato al muro. Per questo credo che il trillo si propagasse per tutto il palazzo.
“Può essere mia figlia” disse biascicando per la saliva, dopo aver liberato nuovamente la bocca. “Lasciami controllare il cellulare”
Fece per alzarsi, e la lasciai fare.
Quanto cazzo era bella: un fisico molto eccitante. In piedi, completamente nuda, china sulla sua borsa, sulla sedia, cercava il cellulare. La posizione metteva in risalto il suo sedere: nudo, liscio, sodo. Cazzo quanto ...