1. Voglia di sottomissione…il mio approccio al mondo del bdsm


    Data: 26/10/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: PreciousJewel, Fonte: Annunci69

    ... Ritengo che il BDSM sia più un gioco di intelligenza e di complicità, sicché scartavo a priori quelle offerte. Cercavo una persona che fosse anche intelligente, con la quale fosse bello stare assieme.
    
    Tra le tante mi ha contattata un uomo il cui profilo mi aveva molto colpita.
    
    Mi ha colpito subito la sua decisione e, al tempo, gentilezza. Ci siamo conosciuti inizialmente via messaggi. Una corrispondenza non breve, ma tesa alla reciproca esplorazione delle personalità. Lui aveva intuito la mia voglia di schiavitù. Avevamo instaurato un buon rapporto di confidenza.
    
    Il rapporto da epistolare si è poi trasformato, infatti, siamo poi passati ad un contatto telefonico. Ci sentivamo spesso. La sua voce calda e autorevole mi provocava eccitazione ogni qual volta la sentivo.
    
    L’impressione che ho avuto di lui è stata ottima. Entrambi non amiamo le cose fatte di fretta. Parlavamo di tutto, non solo di sesso. Certo, anche di quello, in fin dei conti ci eravamo conosciuti per quello scopo. Era un uomo gentile ma fermo nelle sue decisioni. Non proprio autoritario ed arrogante, ma deciso. Aveva un certo carisma. Mi attirava.
    
    Dopo avergli confessato che ero “vergine” sotto questo punto di vista, lui ci ha messo poco a farmi capire che conoscendolo ed incontrandolo avrei amato questa pratica sessuale e sarebbe aumentato in me la voglia di provarla. Inizialmente mi raccontava le sue fantasie sul nostro incontro, poi col passar del tempo cominciò ad impartirmi ordini.
    
    Mi ...
    ... ordinò come mi sarei dovuta vestire e ciò che dovevo fare prima di raggiungerlo all’appuntamento del nostro incontro e se non avessi fatto quanto richiesto non si sarebbe palesato. Ormai ero troppo curiosa di conoscerlo, cosi la sera da lui stabilita, dopo aver fatto un bel bagno rilassante ed aver ricoperto il mio corpo di crema, indossai ciò che mi aveva chiesto, ossia una camicia bianca aperta al punto da far vedere abbondantemente il mio décolleté, una minigonna, calze a rete e scarpe con tacchi. Mi truccai non come il mio solito, cioè con un trucco leggero, bensì molto forte come da suoi ordini e guardandomi poi allo specchio pensai “ma dove vado così conciata?”, praticamente mi aveva chiesto di uscire come una zoccola. Ero tentata di annullare tutto, ma la situazione ed il pensiero di poter vivere un’esperienza nuova e forte mi intrigavano tantissimo, presi quindi coraggio ed uscii di casa.
    
    Il suo ordine era quello di fermarmi prima in un bar scelto da lui in un orario stabilito. Arrivata sul posto sono scesa e sono entrata. C’era gente ed io mi vergognavo da morire, ma l’eccitazione in me era presente, ho cercato di capire se ci fosse anche lui, ho preso un caffè e sono uscita. Ho ripreso la macchina e mi sono diretta verso il secondo posto da lui comunicatomi. Era una piazzetta con dei negozi ed una Banca, lui mi chiamò «bene sei passata al bar ora scendi e recati presso lo sportello della banca». Mi stava seguendo pensai, era da qualche parte che mi stava controllando ...
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