La vendetta di un impiegato, da vittima a carnefice – Capitolo 12
Data: 23/10/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti
... davano su un vasto prato verde. L’idea di aver affittato quella casa nasceva dal fatto che al termine della serata sarei andato via lasciando madre e figlia lì, a leccarsi le ferite, distrutte e umiliate. Quella storia doveva terminare lontano da casa mia.
Il primo ad arrivare verso le 09.00 del mattino fu proprio Esteban, il quale non stava nella pelle; quasi non aveva dormito la notte per l’eccitazione. Poi arrivò Monica.
Aveva indosso solo un cortissimo e attillatissimo vestitino rosso con scarpe nere e tacchi alti; ovviamente, come sempre priva di biancheria intima, con i capezzoli rigidi che spingevano prepotentemente sulla stoffa sottile e i glutei tondi che sporgevano da sotto il tessuto rosso mostrando l’incavo tra le due curve. I capelli erano raccolti in una coda di cavallo.
Non appena fece il suo ingresso in casa, Esteban la accolse con veemenza e la bloccò contro il muro tenendola per le braccia, distese a croce sulla parete. Il portoricano continuò a baciarla, ficcandole la lingua in bocca:
“Tira fuori la lingua cagna!”
Esteban succhiava la lingua di Monica e le sputava in bocca incessantemente.
“Apri la bocca e ingoia!”
Continuava ad umiliarla sputandole anche sul viso e cospargendo con la mano la saliva su tutta la faccia. Intanto, Monica, tenendo gli occhi chiusi, sottostava ad ogni abuso.
Non contento di quanto già la stesse degradando, Esteban la schiaffeggiava rendendole il viso paonazzo. Il suono dello schiaffo riempiva la stanza ...
... ed era musica per le mie orecchie:
“SOCK!!!”
A questo seguiva l’urlo di dolore di Monica:
“AAARGH!!!”
Mezz’ora dopo arrivarono i tre ragazzi, amici di Esteban, tre nigeriani particolarmente ben dotati, ovviamente così selezionati su indicazioni di Simone che voleva veramente far stragodere e sfondare Monica Valli.
Esteban lasciò che i tre si denudassero per mostrare i loro possenti fisici, quindi tastò la passera della donna.
“Uhh quanto stiamo colando qua sotto!!! Sei una cagna schifosa!”
Esteban le assestò un altro schiaffo proprio sulla passera:
“SOCK…AAARGH!!!”
I tre ragazzoni andarono in giardino, sotto un gazebo in legno coperto da una tenda bianca, e si cosparsero di olio lucidando i loro corpi sotto gli occhi di Monica.
“Guardali bene e memorizza i loro cazzoni perché ora ti benderò e ti faremo qualsiasi cosa!”
Mentre mi godevo la scena da una poltrona, posta nel porticato antistante il gazebo, Esteban prese la maschera che gli avevo affidato poco prima e la pose sulla testa di Monica andando a coprirle interamente gli occhi e lasciando fuori bocca, naso e orecchie. Due piccoli gancetti posti in prossimità delle orecchie avrebbero impedito di rimuovere la maschera.
Esteban accompagnò la donna fuori e la consegnò ai tre ragazzi che iniziarono a tormentarla facendola girare come giocando a mosca cieca e colpendola con forti schiaffi su natiche, cosce e seni. In breve tempo, i continui schiaffi, arrossarono ovunque il corpo di Monica. I ...