Geni che s’accoppiano
Data: 22/10/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
Mi chiamo Beatrice, ho sessant’anni compiuti a gennaio, sto ancora ripensando sdraiata sul tuo canapè, a quella deplorevole, incresciosa e sfortunata serata dove tutto avvenne tantissimi anni addietro,sennonché grazie al tuo benevolo, opportuno e propizio aiuto, sono uscita fuori da quel malaugurato incaglio, da quell’inatteso e sventurato intoppo, sbrigando e risolvendo ogni cosa al meglio. Adesso sono qua che vi racconto di seguito che cosa di preciso nello specifico mi capitò. Torno indietro nel tempo, esponendo la mia vicenda incresciosa e spiacevole accaduta, nel luogo in cui ho conosciuto Aristide, il mio attuale compagno di vita.
In quell’occasione, per essere sincera, non avevo proprio voglia d’uscire di casa, eppure ero forzata, perché dovevo andare al rifornitore adiacente al paese dove abito, per fare il pieno di benzina alla mia autovettura. Dalle notizie che avevo appreso per tempo in giornata, infatti, velocemente sarebbe cominciato lo sciopero generale, dapprima in forse, dopo rimosso, ma nella giornata seguente invocato e in ultimo definitivamente disposto dalle categorie degli autotrasportatori. Era necessario e categorico che uscissi, sicché dovevo affettarmi, perché per motivi lavorativi sarei dovuta spostarmi in aggiunta a ciò solamente con la mia autovettura a settanta chilometri di distanza, per raggiungere la sede di lavoro. Il treno, che utilizzavo prima per recarmi regolarmente al lavoro, anch’esso era in forte dubbio, considerato il periodo ...
... eccezionale e stringente dovuto alle astensioni dal lavoro del comparto delle ferrovie, giacché si stava delineando proprio una situazione sgradevole e una fase alquanto amara, pesante e odiosa.
Io arrivo sennonché al distributore di carburante per fare il pieno, inserisco la tessera del bancomat, ma la macchinetta automatica non la riconosce, non so per quale concreta ragione, forse perché si era smagnetizzata. Io impreco all’istante maledicendo questi aggeggi e tento di fare benzina con le banconote, ma neppure quelle che ho nel portafoglio hanno intenzione d’entrare nella fessura, perché l’automatico me le respinge di continuo, le ho insistentemente provate tutte cercando d’inserirle, ma non me le accetta. Attorno a me compare la tristezza, sono insoddisfatta, ma più di tutto arrabbiata, furibonda e stizzita, però non demordo. Non mi resta che andare vicino a uno sportello d’una banca nei paraggi e prelevare dei soldi contanti, tentando con altre banconote di fare in tal modo il pieno di carburante. M’avvicino allo sportello della banca e introduco la carta, ma appenaimmetto il codice PIN, lo sportello del bancomat mi divora all’istante la tessera inghiottendosela all’interno, dal momento che rimane là dentro incastrata. Per attendere il ritiro dovròripresentarmiil giorno successivo e chiedere al responsabile della filiale, per potermela in ultimo restituire. Si profila una serata assai ardua e complicata, disagevole, molto incresciosa e ostica, perché là accanto al ...