A casa
Data: 24/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Chinasky, Fonte: RaccontiMilu
Al secondo bicchiere di rosso si era sentito finalmente più rilassato. Luisa sedeva davanti a lui, il corpo nascosto in un vestito color ruggine. Di lei, oltre al nome, sapeva che aveva da poco passato la cinquantina e che era rimasta vedova tre anni prima. Sapeva anche che, da quando l’unico figlio si era trasferito in città, viveva sola nella villetta accanto al mulino. In paese si diceva che il marito le avesse lasciato un discreto patrimonio che le consentiva di vivere in maniera più che dignitosa.
Per mesi la sorella l’aveva spronata ad uscire con qualcuno, a fare nuove amicizie, preoccupata che quella vita solitaria potesse peggiorare la sua depressione. Luisa, inizialmente, si era infuriata. Aveva interpretato gli inviti della sorella come una mancanza di rispetto per il marito. Con il passare del tempo però, da quando le nottate insonni si erano moltiplicate, aveva cominciato a chiedersi se sua sorella non avesse ragione.
Davanti a Luisa, costretto in una giacca di velluto color sabbia, c’era Mario. 58 anni, di cui oltre quaranta passati in Francia come muratore in un’azienda tutta di Italiani. Era tornato in paese solo da poche settimane quando una cugina gli aveva parlato di Luisa. Durante gli anni passati all’estero, Mario aveva vissuto a lungo con una ragazza di Reims, fino a quando lei non aveva capito che lui non l’avrebbe mai sposata. Allora aveva preso le sue cose, un bel pò dei soldi che Mario teneva nascosti in casa, e se ne era andata. Da quel ...
... momento Mario non aveva più avuto storie importanti ed era diventato un fedele cliente dei bordelli di Mulhouse.
Quando Mario aveva bussato alla sua porta, Luisa era rimasta senza parole. Per quanto lei non fosse bassa, Mario la sovrastava di almeno trenta centimetri. Era di corporatura robusta, il viso brunito di chi ha passato tanto tempo al sole, e le mani, massicce, che testimoniavano le giornate trascorse in cantiere. Luisa non potè fare a meno di paragonarlo a suo marito. Impiegato nell’ufficio dell’amministrazione al comune, mingherlino, sempre ben vestito e curato. Domenico era l’opposto di quel gigante che cercava, tirnado in dentro la pancia, di tener allacciata una vecchia giacca troppo stretta. Mentre andavano verso la trattoria, Luisa si accorse che Mario zoppicava leggermente. Dovevano essere i postumi dell’incidente in cantiere che l’aveva fatto rientrare in Italia, pensò senza dir nulla.
La cena trascorse piacevolmente. Anche se lui aveva vissuto praticamente tutta la sua vita lontano da casa, aveva comunque assorbito quei gesti, quelle movenze e quei modi di dire caratteristici del loro paese. Questo aveva rincuorato Luisa che adesso, mentre tornavano, non voleva che quella serata finisse.
Fu per quel motivo che, arrivati davanti al piccolo cancelletto verde, Luisa gli chiese di entrare per un bicchiere di Sambuca. Mario accettò volentieri. L’idea di rientrare a casa di sua sorella e sdraiarsi nel piccolo letto che gli aveva preparato in soggiorno non lo ...