Il professore di spagnolo 5° parte
Data: 19/10/2020,
Categorie:
Etero
Autore: Liliana1980, Fonte: Annunci69
Salve amici riprendiamo la storia del Prof.
Ora saprete cosa aveva intenzione di fare.
“oggi Lilly mi dedicherò a te, te lo avevo promesso, hai imparato bene a suonare il flauto, ora sarò io a suonare la “chitarrina”. te l’ha mai leccata nessuno?”.
“si mia sorella”.
Non volevo dirgli di zio, ne di mamma.
“non intendevo lei, lo so che vi leccate, lo avevo intuito da quello che mi hai raccontato di lei,io intendevo, se nessun maschio ti ha mai leccato?
“no, mai. lo avevo chiesto ad un ragazzo, ma è scappato”.
“che idiota, chissà come si pentirà fra qualche anno”.
“oh! se è per quello se ne e pentito molto presto, dopo qualche mese mi ha chiesto se volevo che me la leccasse”.
“e tu che gli hai risposto?”.
“che andasse da qualcun'altra”.
“perché non hai voluto?”.
“non lo so, ma non mi andava”.
“hai fatto bene, era sicuramente inesperto, non ti avrebbe fatto godere".
Presuntuoso il mio Prof! volevo proprio vedere se mi avrebbe fatto provare le stesse sensazioni di zio, visto che si trattava di un maschio.
“tu lo saprai fare?”.
“aspetta e vedrai, non essere impaziente,intanto goditi lo spettacolo”.
Gli restavano da togliere solo i boxer, lo fece, flop, il cazzo che ben conoscevo uscì, bello, dritto, teso e parecchio eccitato; mi sentii orgogliosa, quello era merito mio, tutto e solo mio.
Si avvicinò.
Mi prese fra le sue braccia.
Il cazzo oramai nel pieno della potenza, spingeva sulla pancia e per sistemarsi meglio,deviò ...
... da una parte.
Continuò a tenermi stretta a lui.
Mi prese il mento, lo alzo.
Appoggiò le labbra e cominciò a baciarmi, c’era una nuova intensità in quel bacio, una nuova passione, tanta voglia, lo intuivo dall’indurimento del cazzo imprigionato fra di noi.
“siediti sul letto”.
Mi fece sedere sul bordo, con le gambe a penzoloni.
Si avvicinò.
Il cazzo, all’altezza del viso.
“vuoi baciarlo? leccarlo un po’?”.
Non me lo feci ripetere, era troppa la voglia,mi piaceva quel pene, con tutti quei peli grigi che lo contornavano, i coglioni che dondolavano in basso.
Diedi la precedenza a loro, con la mano li soppesai,stringendoli un po’, mentre ingoiavo la cappella,aprendo ben bene la bocca, cominciai a fare quello che oramai avevo imparato molto bene.
“vedo che non hai dimenticato le lezioni, ma ora basta amore mio, non è questo quello che desidero, oggi devi essere tu a godere”.
A malincuore lo feci uscire dalla bocca con il solito flop, mi dispiacque perdere quel prelibato boccone, ma il suo padrone aveva altro per la mente.
“sdraiati Lilly, sdraiati sul letto”.
Si sdraiò vicino a me, sollevandosi con le braccia.
Cominciò a baciarmi il collo,raggiunse l’orecchio, succhiò dolcemente il lobo e sussurrò.
“ora cercherò di mandarti in paradiso”.
“lo hai già fatto tante volte”.
“ma oggi sarà diverso”.
Riprese a baciarmi.
Lo faceva perché adorava le mie labbra morbide e vogliose.
Con una mano, partendo dal ginocchio, salì piano ...