La trasformazione di Jennifer – Cap.12
Data: 17/10/2020,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: me1268, Fonte: RaccontiMilu
... mise collare e guinzaglio e la portò nel suo ufficio. Voleva scoparla ancora più della sera prima ma si trattenne. Prese le varie pomate lenitive e le spalmò delicatamente sull’ano e sul seno. Jennifer in cuor suo lo ringraziò e fu felice di avere lui come padrone. Marco la fece riposare nella sua cuccia e le diede da mangiare. Jennifer si sfamò e si appisolò.
Alle 15 Marco, con un calcetto la svegliò, le mise collare e guinzaglio e andarono nell’ufficio di Amilcare. Quando entrarono videro una scena di puro sadismo e dolore. Jennifer vide Amilcare seduto su una poltrona, con il suo bel gessato grigio e le sue scarpe di pelle inglesi. Di fianco a lui a distanza di due o tre metri una donna magra, con un tailleur grigio, di spalle rispetto a Jennifer, con delle scarpe con un tacco a spillo di una decina di centimetri, e con il tacco ricoperto di una placca metallica. Stava eretta e usava come tappetino Carla, che era sotto di lei e aveva posizionato i tacchi sui capezzoli. Davanti a lei i due maschi erano seduti a gambe larghe su uno sgabello e avevano legato con della corda i testicoli, e la donna dondolandosi andava a colpire con il suo frustino da cavallerizza i testicoli dei due uomini. Il dondolio provocava ancor più dolore a Carla, e si dava forza per colpire. I gemiti di dolore riempivano la stanza. La donna si chiamava Sabine, era una virago di origine francese, ricchissima, il padre era proprietario di alcuni marchi di alta moda. Il suo divertimento maggiore era ...
... umiliare i maschi.
Quando sentì la porta Sabine si voltò e osservò attentamente la nuova entrata. Jennifer vide il viso osceno di questa Sabine. Era sfigurata, aveva mezza faccia orrendamente deturpata. Jennifer ne ebbe paura.
Sabine aprì bocca e disse ad Amilcare:
–Questa sarebbe il nuovo acquisto?
–Si Sabine
–Posso usarla un po’?
–Certamente, hai 2 ore
–Bene
Scese dallo zerbino, senza alcuna cura, calpestandole la pancia e camminando anche un po’ sulle cosce. Si avviò a passo svelto verso Jennifer, e una volta vicina, la squadrò, e poi le disse:
–Spogliati
La ragazza si mise in piedi, e si spogliò. Sabine la portò con il guinzaglio vicino alla sua borsa. Estrasse una pressa di acciaio per le tette. Gliela mise. Poi le mise un collare con delle punte, in modo tale che non potesse mai piegare il collo. Il dolore era già acuto. Poi cominciò a stringere la pressa. Una volta finito di chiudere la pressa, vide che la fanciulla non aveva emesso nessun grido, nessuna lacrima. La guardò e le disse:
–Brava cagnolina, così dimostri di essere una femmina coraggiosa, vediamo se arrivi alla fine così o come quella cosa là…
E indicò Carla che non si era mossa dal pavimento. La fece inginocchiare e diede 50 frustate sul seno. Il dolore era acuto. Ma non emise nulla se non dei sospiri. Qualche lacrima cadde. Ma tenne lo sguardo fiero. Sabine le tolse la pressa e il collare, poi disse di seguirla. Quando furono vicine a Carla, Sabine le diede qualche calcio ...