La ricompensa di mia mamma – 3
Data: 16/10/2020,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: ilnuovouomodicasa, Fonte: RaccontiMilu
... l’altro.
Vedendola così compiacente e rinvigorito dall’averla vista sottomettersi così velocemente, ci è voluto poco perché mi trovassi sul punto di venire, e dopo aver sussurrato “mamma…” per farle capire che non sarei durato ancora molto, ho ricevuto come risposta, tra i suoi respiri ansimanti “vienimi in bocca piccolo, fallo per me”. Detto questo si è inginocchiata voltandosi, gettando indietro la testa con la bocca già aperta e spingendo fuori la lingua, mentre i suoi occhi mi supplicavano silenziosamente di darle ciò che voleva, facendomi impazzire e costringendomi a venire senza che potessi controllarmi ulteriormente.
Con le mani che fremevano ho svuotato il mio amore su di lei, con il primo fiotto che le ha colpito la guancia mentre quelli successivi hanno tutti coperto la sua lingua, mentre i suoi occhi riconoscenti mi ringraziavano silenziosamente.
Ho provato a tirarla a me mentre si rialzava, avvicinandomi per darle un bacio sulla guancia per ringraziarla di quei momenti, ma prima che potessi farlo un suo sorrisone ha anticipato la sua vera intenzione: con uno sputo mi ha restituito tutto quello che le avevo schizzato in bocca, sporcandomi il torace di sperma, accompagnando tutto questo con un sorriso compiaciuto.
Mentre già iniziava a sciacquarsi la bocca sono rimasto immobile per qualche secondo, contraddetto perché già speravo in un ingoio, ma la sua risposta è arrivata subito a smuovermi “quello è per avermi fatto male. Non mi è dispiaciuto, ma le ...
... prossime volte devi darmi più tempo, specialmente se siamo sotto la doccia. Sappi che dovrai farti perdonare”. Mi sono avvicinato per baciarla, ignorando il sapore salato che la sua lingua stava trasmettendo alla mia, poi guardandola negli occhi le ho detto “se tu non fossi così bella io non farei tutta questa fatica per controllarmi. E tanto mi sarei fatto perdonare comunque” ho aggiunto, passandomi una mano sul torace e strofinandola sui suoi capezzoli “ecco, ora siamo pari. E poi anche lì non ti sta male, potrei farci l’abitudine a vederti le tette decorate così” ho aggiunto facendole l’occhiolino.
Il resto della doccia è andato avanti con complicità: qualche strofinio, qualche toccata, ma niente di che, tanto sapevamo che avremmo avuto delle lunghe giornate di orgasmi di fronte a noi e che valeva la pena godersi quegli attimi senza bruciare le tappe.
Una volta tornati in camera è arrivato il momento per il mio perdono, per cui dopo averla spinta sul letto le ho divaricato le gambe e ho iniziato a baciarla e leccarla lì dove le avevo fatto male, accompagnando ai miei baci un massaggio con due dita, portandola in pochi minuti a venire sussurrando il mio nome, mentre qualche spasmo le faceva fremere le cosce contro le mie guance.
“Potrei farlo per ore” le ho detto “amo il tuo sapore e sentire come ti spingi contro di me”.
“Beh, finchè continuerai ad essere così bravo sarò felice di approfittarne” mi ha risposto avvicinandosi per darmi un bacio a schiocco sulle ...