1. La ricompensa di mia mamma – 3


    Data: 16/10/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Etero Incesti Autore: ilnuovouomodicasa, Fonte: RaccontiMilu

    Quella notte non è passata velocemente.
    
    Ho perso il conto di quante volte mi sono svegliato, approfittando di quegli attimi di torpore per palpare avidamente il culo o i seni di mia mamma che dormiva beatamente ancora stretta a me, mentre speravo che si svegliasse per farmi venire un’altra volta, ottenendo erezioni su erezioni destinate a rimanere insoddisfatte fino al mattino successivo.
    
    “Buongiorno dormiglione”.
    
    “Forza, che ha nevicato tantissimo”.
    
    “Dai alzati che andiamo a farci due passi!”
    
    Ero così stanco per la nottata insonne che non riuscivo nemmeno ad aprire gli occhi, volevo solo continuare a dormire.
    
    “Uffa, so io cosa ci vuole per farti svegliare”
    
    Ho sentito qualcosa smuovere le coperte, e poi un tocco caldo accarezzarmi in mezzo alle gambe.
    
    “Mmmm buongiorno” ho salutato aprendo gli occhi, vedendo mia mamma carponi sul letto, che approfittava delle coperte smosse per toccarmi, sapendo che solo così le avrei dato l’attenzione che mi stava chiedendo.
    
    “Guardalo, di notte non vuole fare altro che saltarmi addosso, e adesso si rifiuta di salutarmi decentemente” ha detto per stuzzicarmi, mentre si avvicinava con un sorrisone invitandomi a baciarla.
    
    Ho allungato le mani verso le sue guance guidandola verso la mia bocca, dandole un lungo bacio morbido perdendomi nei suoi occhi verdi.
    
    “Senti come sei gonfio, qualcuno ha proprio bisogno di essere svuotato” ha detto spostando la mano sul mio scroto, massaggiandolo per qualche secondo prima di ...
    ... tornare a muoversi lentamente su e giù lungo la mia asta.
    
    “Sì ti prego, non ce la faccio più” ho risposto, vedendola però staccarsi di colpo, infilarsi le ciabatte, e uscire dalla stanza “allora vieni con me, dai che con una doccia ti sveglierai più facilmente” ha replicato, mentre il suono dell’acqua che si apriva mi faceva già sognare quello che avrei trovato in bagno. Con un lamento mi sono seduto sul bordo del letto, non trovando le ciabatte che in qualche secondo mi ricordai di aver lasciato in bagno nella speranza di camminare più silenziosamente in corridoio, quindi mi sono avviato fino al bagno, dove la luce del mattino che entrava dalla finestra illuminava il box doccia, con i vetri già coperti di condensa dalla doccia bollente che mia mamma si stava facendo.
    
    “Forza, non abbiamo una doccia doppia perché si debbano fare i turni. Salta dentro, secondo me sei troppo stanco per lavarti da solo” ha detto chiamandomi a sé, socchiudendo la porta della doccia restando ancora nascosta dai vetri appannati.
    
    Curioso e spinto dalla voglia di essere coccolato un po’, non ho esitato a raggiungerla, cingendo i suoi fianchi magri e tirandola a me per darle un lungo bacio, mentre l’acqua calda iniziava a scorrermi sulla schiena.
    
    “Hey almeno cerca di non farmi male con quel coso!” mi ha risposto scherzando, riferendosi all’erezione che le avevo premuto involontariamente contro l’ombelico. “Eh, non sono l’unico che si sta svegliando, devi capirlo” ho detto, mentre con uno ...
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