1. "Cena di classe"


    Data: 14/01/2018, Categorie: Comici Autore: Dumbo, Fonte: EroticiRacconti

    ... trattoria del nord Italia con dolci tipici: cannolo, pastiera o sorbetto. La famiglia che gestisce il posto è di origini siciliane e mi son fatto convincere a prendere il cannolo. Martina per tenere la linea non prende il dolce pero inizia ad accarezzare il cannolo nel mio piatto, gli e ne offro un morso, lei in maniera molto provocatoria lo mette in bocca, terminando la degustazione del mio dolce leccandosi la ricotta dalle labbra. Le domande degne di un commercialista ora si sono trasformate in un ben altro tipo di domande. Quante ragazze hai avuto? Lei fai urlare? Ti piace la passera? Hai un bel cannolo anche te? Questa volta do risposte del tutto forvianti e inverosimili e menziono il fatto di averlo grosso come un bimbo di 5 anni. La situazione si stava surriscaldando e per calmarla un po’ faccio un salto fuori con i fumatori. Prima di tornare per il caffè mi reco nel bagno a rifrescarmi le mani, appena mi avvicino al distributore di salviette entra Martina e dal suo sguardo capisco di non aver più scampo.
    
    - Dai fammi vedere il tuo cannolo, voglio vedere quanto è grosso!
    
    Son 4 mesi ormai che no batto chiodo, e nell’ultima settimana non ho nemmeno avuto tempo e voglia di farmi un lavoretto “fai da te”, potevo resistere?
    
    Chiudo la porta a chiave, abbasso la lampo, il movimento di lei è stato in perfetto sincrono con il suono della cerniera, era già in ginocchio, mentre qualcun altro si stava già gonfiando. Calo pantaloni e i boxer facendolo balzare proprio ...
    ... davanti al suo viso, sorride lo afferra e se lo infila in bocca. Dopo tanti anni ho ricevuto le attenzioni del mio primo amore. Lei avocato di successo con la puzza sotto al naso è in ginocchio nel bagno di una trattoria intenta a strozzarsi con il mio pene. Una voracità vista solo in qualche porno, qualche sosta per prendere fiato per poi avventarsi nuovamente su di me, il peso che dondolava tra le mie gambe non vedeva l’ora di uscire, le metto una mano su la nuca e l’avverto che sto per venire. Lei non fa cenno di fermarsi, anzi aumenta il ritmo io non resisto più, il mio pene inizia a contrarsi e a riversarle in bocca tutto. Rallenta ma non si stacca fin quando non sente uscire più nulla, lasciandolo pulito come se me lo fossi appena lavato, lei si alza leccandosi le labbra, sistema il tailleur e come se nulla fosse accaduto esce dal bagno esclamando:
    
    Lo sapevo che avevi un bel cannolo!
    
    Un po' sconcertato sull’accaduto mi ricompongo anch’io e raggiungo gli altri per il caffè. La serata non finisce più, ormai è mezza notte e la cameriera non smette più di portare liquori, io ho davvero raggiunto il mio limite, mi alzo per salutare ed andarmene. Nemmeno il tempo dire ciao e Martina si autoinvita per farsi riaccompagnare a casa, ne sono ben lieto però quel gesto ha dato spunto anche ad altri di autoinvitarsi, tra cui Andrea. Sono stati i 20 minuti più lunghi della mia vita, per fortuna faceva caldo ed ho potuto tenere i finestrini aperti. Chi sa se l’odore di Andrea si leverà ...