1. ESTASI (ELI)


    Data: 28/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Autore: Capitan_America, Fonte: RaccontiMilu

    ... fosse anche se il suo aspetto era completamente diverso da quello che conoscevo. Si è seduta sugli spalti scostando i lunghi capelli neri dal volto serio quasi preoccupato. Improvvisamente mi ha rivolto lo sguardo dicendo: “Preferisco guardare te”. A quel punto mi sono rilassata e sono riuscita a svegliarmi.
    
    Il guanto con la scritta Guardian e la sagoma rossa stampata sul polsino mi ha lasciato andare scomparendo in un movimento impercettibile. Sull’altro lato si è allungato di nuovo un braccio, ha frugato sotto la mia maglietta per infilare un pacchetto nel reggiseno. Poi l’uomo alle mie spalle si è alzato in piedi ed è uscito, sentivo i passi allontanarsi verso l’uscita. Quando ho guardato l’incisione sull’altare, la donna stava urlando a squarciagola portandosi le mani sopra la testa nel gesto di strapparsi i capelli. Cadeva all’indietro, cercando di sottrarsi. L’angelo si era completamente voltato verso di lei, appoggiando entrambe le ginocchia a terra, una gamba piegata a L in maniera innaturale. Con una mano le afferrava il piede. Teneva l’altro braccio con il gomito piegato, il pugno stretto sul petto. Ha unito le mani intrecciando le dita e ha disteso le braccia verso il basso, voltandosi lentamente verso di me con gli occhi sbarrati e la bocca socchiusa. Il viso completamente nero attraversato da scintillanti venature rosse sembrava carta incenerita sul punto di dissolversi. Le ali ardevano distese in lunghissime lingue di fuoco. Prima di impazzire ho sentito una ...
    ... voce attraversarmi la mente:
    
    “Il Piccolo Maestro…il mio cuore è come cera e si scioglie nelle mie viscere”.
    
    – L’hai incontrato? G. –
    
    Si
    
    – Tutto ok, tranquilla. Eli –
    
    In ascensore mi sentivo soffocare, vedevo scorrere un piano dopo l’altro attraverso una fessura tra le porte. Ho spostato lo sguardo sui numeri che si accendevano e spegnevano in un tempo interminabile. Quando ha rallentato prima di raggiungere il piano e far scattare le porte, una fitta mi ha attraversato la scatola cranica fuoriuscendo dalla fronte, proprio in mezzo agli occhi. Ho provato a leggere la targhetta sopra i pulsanti per restare aggrappata alla realtà, ma ogni volta che arrivavo alla fine della seconda riga non riuscivo a ricordare quello che avevo letto nella prima. Sono entrata in casa e mi sono lasciata cadere sul letto per svanire in un sonno profondo, senza sogni. Finalmente cominciava a far effetto.
    
    – Let me put my love into you. Secondo te cosa volevano dire gli ACDC con questa sottile metafora? C. A.-
    
    Di nuovo questo? Ma che cazzo vuoi?
    
    – Non saprei, perché non provi ad essere più esplicito? Eli – – E Diana Ross? Upside down inside out? Dentro e fuori. Ricordi? C. A. –
    
    Chiama mammina
    
    – Sei arrapato? Com’è? Bello duro? Eli – – Dammi il tuo indirizzo. C. A. – – E perché dovrei darti il mio indirizzo? Eli – – Sono a casa da sola e vorrei un uomo per scopare tutta la mattina. L’ hai detto tu. Per forza sei da sola, se non sanno il tuo indirizzo come ti trovano? C. A. ...