1. Le lacrime delle donne 6/8


    Data: 25/09/2020, Categorie: Sentimentali Autore: RunningRiot, Fonte: EroticiRacconti

    - Avevo chiesto al buttafuori a che ora arrivano le troie ma mi aveva detto che il giovedì sera è difficile…
    
    - Ahahahah e invece… eccomi qua.
    
    - Sei da sola?
    
    - Uh, avevo appuntamento con due amiche ma ho fatto un po’ tardi, si staranno già dando da fare …
    
    - E tu?
    
    - Oh beh, dipende… tu hai impegni con quella buzzicona?
    
    - Ahahahah, chi l’ha detto? L’ho conosciuta stasera.
    
    - Beh come vuoi, ma secondo me meriteresti di meglio…
    
    - Ne bevi un altro di quello? Offro io.
    
    - Perché no?
    
    Ore 01,22 discoteca Papaya, Segrate. L’uomo con cui sta parlando Annalisa si chiama Saverio Nisticò. Arrivare a lui non è stato facile.
    
    Che Nisticò sia uno dei factotum di Antonello Greco è cosa nota. Che sia il suo braccio destro per quanto riguarda gli affari più delicati, meno. E certamente una triangolazione di armi tra Cosa Nostra, ‘ndrangheta e terrorismo islamico è un affare delicato. Per scoprirlo Annalisa ha dovuto insediarsi a casa di Antonello, entrare nel suo quotidiano.
    
    Antonello è sempre più infatuato di lei. Dopo la prima notte di sesso esplosivo aveva preteso di vederla per tutte e tre le sere successive. Annalisa era uscita con lui ma ogni volta aveva rifiutato le eleganti insistenze con le quali la invitava a salire a casa sua. Solo la terza sera aveva fatto finta di capitolare. E come da programma era stata una capitolazione indecente, iniziata appena richiuso il portone del palazzo signorile in cui abita Antonello. E’ lì nell’androne che lui ...
    ... l’aveva baciata con foga, è lì che lei si era avvinghiata e aveva iniziato a sciogliergli il nodo della cravatta dopo avergli aperto il cappotto. Mentre salivano in ascensore gli aveva sbottonato la camicia per baciarlo e passargli la lingua sul petto: “Hai un buon odore, mi piace da morire il tuo odore”. Per tutta la notte, aveva lasciato che lui imperversasse sul suo corpo, lo aveva supplicato di farlo, di prenderla in qualunque modo egli volesse. Era stata oscena nei gesti e nelle parole come la prima notte si era ben guardata dall’essere.
    
    Quando gli stava sopra si contorceva e faceva trasparire dal volto ogni piacere possibile, un piacere che la portava a scompigliarsi i capelli e a strizzarsi i seni.
    
    Se a stare sopra era lui gli si avvinghiava con le gambe, gli graffiava la schiena, gli mordeva le spalle, lo implorava di sfondarla.
    
    Mentre Antonello la possedeva da dietro gli gridava di scoparla come un animale, di farglielo sentire tutto, di farle male.
    
    Mordeva cuscini e artigliava lenzuola, si disarticolava simulando inesistenti orgasmi in continuazione. “Dammi il tuo cazzo! Io adoro il tuo cazzo! Scopami come una sgualdrina!”. “Godo ancora, cazzo! Godo-godo-godo!”.
    
    E alla fine era scoppiata a piangere.
    
    Ma questa era stata la parte più facile, le era bastato fissarsi sul ricordo di Valentina e sul pensiero di averla tradita. Le sue lacrime non erano realistiche, erano reali.
    
    E anche il modo in cui gli aveva detto “mi vergogno” era stato molto simile al ...
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