Memorie di campagna. le prime esperienze di un ragazzino in cascina.
Data: 24/09/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: deepmen, Fonte: Annunci69
Ora ho 55 anni, sono sposato, ho due figli maschi e tre nipotini ma da ragazzo ho iniziato presto ad avere esperienze con altri ragazzi come me. Era normale anche le prime volte farlo con un adulto che ti spiegava come si fa a scopare con una donna. Usava così in campagna una volta: seghe di gruppo, pisciate di gruppo, pompini fra ragazzi erano una cosa normale, non ci facevamo tanti problemi. Poi magari trovavi una ragazza e le cose cambiavano.
La cascina era grande ed era abitata da molte famiglie con tanti figli della mia età, il padrone si faceva vedere poco, quando veniva palpava il culo alle ragazzine che trovava in cortile, qualche volta le portava a fare un giro in macchina e se le scopava ma nessuno diceva niente perché era il padrone.
Io abitavo in città con i miei, mio padre operaio mia madre casalinga. In cascina stava il fratello di mio padre e i miei nonni che mi ospitavano nei mesi estivi quando non si andava a scuola. Mia madre restava in città per far da mangiare e le pulizie a mio padre.
Dormivo con i miei due cugini al piano di sopra, una camera molto grande con due letti matrimoniali e altri due letti singoli, era una specie di dormitorio che veniva dato se serviva anche ai braccianti a giornata. Poi c’erano la camera dei nonni e quella degli zii. D’estate faceva un caldo boia in campagna e gli uomini giravano nudi al piano di sopra dove c’erano i letti e il bagno, una novità fatta da poco dal padrone per i suoi contadini. Le donne non salivano ...
... durante la siesta del pomeriggio quando gli uomini andavano a riposare stanchi e sudati dopo pranzo per risalire sul trattore quando il sole era calato un po’. Vergognarsi di farsi vedere nudo da un altro uomo ti faceva passare da femminuccia.
Mio cugino più grande, Gino, aveva la ragazza. Moro come tutti in famiglia, assomigliava molto allo zio, lavorava i campi come il padre e il nonno. Lui non si spogliava sempre durante la siesta del pomeriggio ma qualche volta teneva le mutande e gli spuntava fuori il cespuglio dei peli che aveva sopra il cazzo che erano nerissimi. Per il resto non era peloso tranne sotto le ascelle dove aveva dei peli folti e ricci come quelli del cazzo. Arrivava sudato dai campi, mangiava senza parlare e poi veniva su per la siesta. Prendeva sempre in giro suo fratellino minore, mio cugino Santo, lo prendeva anche a ceffoni se era di cattivo umore. Gli diceva sempre che lui non lavorava e non portava soldi a casa perché faceva ancora le superiori e che studiare non serviva a un cazzo, lui, Gino aveva finito di studiare con la terza media. Mio cugino Santo era più dolce, molto magro e chiaro di carnagione. Capelli biondi come la madre, un ciuffo di peli pubici chiari, lui si metteva a dormire sempre nudo per la siesta altrimenti Gino lo picchiava: “femminuccia ti vergogni con tuo fratello?” gli diceva e gli dava una sberla. Allora Santo si toglieva le mutande, aveva un cazzetto non molto grande ma due belle uova come palle. Come tutti in famiglia aveva ...