La caduta di Serena - Capitolo 11
Data: 22/09/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife, Fonte: xHamster
... pressante, anche se tentava di non darlo a vedere davanti alla cam…
E poi capì… Le venne quasi un sorriso amaro quando il pensiero la colpì…
Chiedere il permesso. Era ovvio.
Per ancora cinque minuti lottò con sé stessa per non cedere davanti a quella tortura assurda… considerò l’idea anche di infischiarsene degli ordini… di riprendersi i suoi spazi… ma… e poi? Sarebbe stata una vittoria che avrebbe portato a quali conseguenze…
Un sospiro di rassegnazione. Avvilita, si mise in ginocchio sul letto…
“Per favore… posso… posso pisciare?” chiese deviando lo sguardo. Nemmeno dieci secondi dopo, il telefono vibrò. Serena lo prese, con il cuore in gola.
“Scendi nell’ingresso, nuda come sei, e apri la porta. Il tuo padrone aspetta.”
Serena si coprì gli occhi con una mano… si ricominciava… non le davano un istante di tregua, non un momento in cui potesse essere fuori dal loro controllo.
Stava esitando… e sapeva che questo non era apprezzato. Si alzò dal letto e nuda come le era stato ordinato si recò verso la porta… Ansia. Vergogna. Chi avrebbe trovato? Marco? Paola? O entrambi? Era quello che l’angosciava, il non poter prevedere cos’avessero in serbo per lei…
La mano sulla maniglia… un ultimo respiro profondo, e poi aprì, facendosi scudo con la porta…
Marco. A braccia incrociate.
Ma Serena rimase a bocca aperta per un altro motivo… accanto a Marco, con una borsa in una mano ed un secchio nell’altra, stava Sonia, la ragazzina del negozio di ...
... a****li.
“Buongiorno, puttana.” Disse Marco, secco.
“Ma… che significa… perché lei qui??” chiese esterrefatta Serena, sempre nascondendosi dietro la porta.
Marco avanzò, facendo segno a Sonia di seguirlo verso l’interno della casa. Serena non potè fare altro che scostarsi e lasciarli passare. Appena furono entrati, la donna ancora insistette con lo stupido gesto di coprirsi seno e figa con mani e braccia…
Fu Sonia a chiudere la porta una volta entrati. La ragazzina era rossa in viso, notò Serena, ma aveva un sorrisetto compiaciuto che le faceva accapponare la pelle…
“Su, Sonia, saluta la puttana.” Disse Marco, ora sorridente.
“Buongiorno, gran puttana.” Disse la ragazza, guardando Serena che non riusciva a credere di avere in casa anche quella stronzettina… La fissò, odiandola… ma non riuscì a proferire parola.
Marcon intervenne prontamente.
“Dunque, puttana, meglio spiegarti. Sonia è qui perché si occupa della tua preparazione, stamattina. Voglio una cagna sistemata a dovere, e sarà lei a seguire queste piccole incombenze. Chiaro, puttana?”
“Marco… ma… io dovrei… è una ragazzina… ti rendi conto?? Cosa pretendi mi lasci fare???” chiedeva Serena sconvolta.
Lui non perse tempo. L’afferrò per i capelli, obbligandola ad abbassarsi, prima sulle ginocchia, poi a quattro zampe. Poi si rivolse a Sonia.
“Collare e guinzaglio, prego.” Ordinò. Prontamente, la commessa mise la mano nella borsa, e passò a Marco gli oggetti, che lui provvide a far indossare a Sonia, che ...