1. L'odore della preda


    Data: 21/04/2018, Categorie: Etero Autore: Karenina_Vronskij, Fonte: Annunci69

    ... gambe aperte e seni scoperti e godendosi seduto al tavolino lo spettacolo erotico della donna.
    
    Adalgisa inizia a godere e gemere, la stanza è piena di odori, il dildo scompare nella figa affamata della donna, tra i folti peli che le ricoprono il pube. Lei si scopa sempre con più foga mentre l’uomo si compiace di quella donna che senza ritegno si penetra godendo in estasi. Lui gode di quel corpo trasformato per lui, prima era perfetta, mai un dettaglio fuori posto, quasi asettica, ora le gambe e le ascelle sono pelose, la figa è un folto bosco nero incolto ed il sudore riga quel corpo che sa di selvatico e non più di profumi costosi.
    
    Adalgisa non lo nota ma Alcide sta godendo, non solo un piacere mentale ma anche e soprattutto fisico, lui gode come non mai, se lei fosse meno impegnata noterebbe l’erezione potente che segna i pantaloni dell’uomo e le tracce di bagnato che segnano i suoi pantaloni.
    
    Gode così Alcide, anche senza toccarsi, lui gode mentre lei gode e si sfonda per il suo uomo, lei vorrebbe il suo cazzo dentro ma lui persegue il suo personale concetto di piacere, profondo e inconfessabile.
    
    L’atmosfera erotica è interrotta dal gracchiare di un vecchio campanello da sistemare ed Alcide, si alza lentamente sistemandosi i pantaloni e va ad aprire la porta “Entra Hassan, non startene impalato li fuori, siamo affamati, spero che tu abbia portato tutto quello che ti ho chiesto” dice con fare amichevole Alcide al fattorino del negozio di Kebab.
    
    Hassan è un ...
    ... ragazzone nero come l’ebano, parla a stento l’italiano, qualche parola di siciliano imparata nel centro di accoglienza in Sicilia dal quale è scappato girando per l’Italia da clandestino da ormai sei mesi.
    
    Il quadretto è surreale, con un uomo elegantemente vestito, una donna sudata e quasi svestita stesa sul letto con un dildo nero enorme in figa, un fattorino di colore stupefatto con in mano una busta di plastica con del Kebab che diffonde in suoi odori in una stanza già pregna di odori fortissimi.
    
    Basterebbe fermarsi qui e già la situazione sarebbe al limite del paradossale ma Alcide ha ben altro in mente, lui non ha ancora avuto la sua preda.
    
    “Entra Hassan, non preoccuparti, siamo persone semplici noi. Adalgisa si stava divertendo, spero che questo non ti imbarazzi” dice con voce divertita Alcide al ragazzo che praticamente è rimasto senza parole.
    
    Hassan viene dal Senegal, è alto e segaligno, la muscolatura definita ed i tratti esotici lo rendono non brutto a vedersi.
    
    Un silenzio innaturale cala sulla stanza, nessuno parla, tutti sembrano in attesa di qualcosa che dovrebbe accadere ma non accade, una tempesta incombente che si avvicina ma sembra non arrivare mai.
    
    “Appoggia il cartone sul tavolo Hassan, quanto ti devo?” dice Alcide e continua “Anzi mangia qualcosa con noi visto che sei qui” continua Alcide mentre il ragazzo lo guarda sospettoso.
    
    “Cara resta così, sei tanto carina, mangiamo tutti qualcosa, così magari ci conosciamo meglio. La compagnia di ...
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