La lezione è terminata.
Data: 10/09/2020,
Categorie:
Cuckold
Etero
Autore: jolkucera, Fonte: RaccontiMilu
... sicuramente ha sentito anche la mia erezione premerle addosso. Mi ha stretto, mi ha dato un bacio. Le ho detto di continuare. “Sei sicuro?” “Sono sicuro, voglio sapere tutto, non devi tralasciare niente, me lo devi.” Ha continuato. “Mi diceva che ero brava e questo mi lusingava. Mi piaceva. Ero rientrata per capire, per sapere se quello che avevo sentito in questo periodo era un’attrazione. Gli ho chiesto se potevamo spegnere la luce grande e lasciare solo la luce bassa nell’altra stanza. Lo ha fatto, ha spento la luce ed è tornato a sedersi accanto a me. Poi abbiamo parlato un po’. Gli ho detto delle cose sul Tai Chi, su come mi faceva sentire. E lui ne diceva a me, su come avevo preso lo spirito giusto. Mi sono sdraiata e lui anche, accanto a me. Abbiamo continuato a parlare così. Gli ho detto che era bello stare lì in quel momento. Lo era anche per lui. – Molto, ha detto. Sono contento che sei tornata, avevo bisogno di un momento così. – Poi siamo stati in silenzio fino a quando gli ho chiesto se potevo fare qualcosa che non era da maestro e allieva. E lui ha detto che la lezione era finita adesso e che quindi non eravamo maestro e allieva, quindi certamente potevo. – Quindi posso farlo? – e lui ha detto di sì. Mi sono seduta e mi sono levata la maglia bianca. Sono rimasta in reggiseno. Poi mi sono sfilata i pantaloni bianchi e sono rimasta in mutandine, mi sono sdraiata e siamo stati ancora silenzio per qualche minuto. Era molto bello, molto sensuale” Ero eccitatissimo ...
... mentre me lo raccontava. Non vedevo l’ora di sentire tutto. L’ho fatta avvicinare a me, l’ho abbracciata e l’ho fatta girare. Aveva la schiena poggiata su di me, in piedi. Io l’abbracciavo da dietro. Con le mani ho cominciato a toccarle le spalle e le ho detto nell’orecchio di continuare a dirmi tutto. “Mi sono alzata e mi sono messa in ginocchio accanto a lui. C’era poca luce ma vedevo i suoi occhi che mi guardavano e sorrideva. Ho sorriso anche io. Poi gli ho messo una mano sul bottone più alto della camicia bianca di lino indiana che aveva. L’ho slacciato, poi l’altro. Li ho slacciati tutti e l’ho aperta. Ho messo una mano sul suo petto. Gli ho detto che non ero l’allieva. Lui ha detto, no. Non lo sei. Ho toccato il petto, poi la pancia.”
La stringevo, le toccavo le spalle, e poi le ho preso il seno tra le mani, mettendole sotto la maglietta. Aveva i capezzoli duri. Le ho chiesto se si era un po’ calmata. Ha detto di sì. Le ho detto che però doveva raccontare ancora. Lei ha detto di sì. Le ho chiesto se le piaceva farlo. Ha detto di sì. Ho stretto il suo seno e le ho detto di continuare.
“Ho toccato la sua pancia, poi di nuovo il petto. Poi ho avvicinato la bocca e l’ho messa sul suo petto. Ho leccato i suoi capezzoli. Mi piaceva il sapore della sua pelle. Mi eccitava pensare che stavo leccando i capezzoli del mio maestro, in quella sala. Mi ha detto che ero brava, Questo mi ha eccitata ancora di più. Gli piaceva, si sentiva ma gli ho detto di dirmelo. Sai quanto mi ...