Che nostalgia il chiosco sulla spiaggia
Data: 06/09/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: RedTales, Fonte: Annunci69
Quella sera, sul finire degli anni settanta, ero particolarmente eccitato perché Stefano mi aveva promesso che avrebbe portato tre amici e sarebbe stata la prima volta con quattro ragazzi. Qualche giorno prima mi aveva chiesto se mi era piaciuto quando lo avevo fatto con lui e con un suo amico e gli avevo risposto che era stato fantastico avere due cazzi insieme e così aveva rilanciato per quattro. Avevo accettato, pentendomi subito dopo di essere stato così… spavaldo ma ormai lo avevo fatto e così andai nuovamente al chioschetto di suo zio sulla spiaggia per quel nuovo incontro.
Appena arrivai mi sedetti sul muretto che delimitava la stradina e aspettai mentre mille pensieri mi balenarono in testa su quello che stavo per fare e cominciai ad avere dei dubbi se stessi facendo la cosa giusta. Fortunatamente vidi arrivare qualcuno ma, visto quanto era buio, non riconobbi Stefano finché non fu a pochi metri da me.
Mi salutò e mi presentò Renzo, un suo amico che non avevo mai conosciuto e che, più o meno, doveva avere la sua età. Raggiungemmo la casetta di legno e, una volta entrati, guardai con attenzione quello sconosciuto con cui avrei scopato. Era un bel ragazzo e, potendolo vedere bene, lo considerai un po’ più vecchio del mio amico, forse sulla trentina.
Nel frattempo Stefano aprì tre bottigliette di Coca che bevemmo mentre il nuovo arrivato mi chiese di dove fossi, quanti anni avessi, da quanto fossi lì o come avessi conosciuto Stefano. Si dimostrò stupito dei ...
... miei vent’anni e si mantenne sempre sul vago non entrando mai nel merito del perché fossimo lì finché, una decina di minuti più tardi, Stefano decise che gli altri non sarebbero venuti, visto che ormai erano in ritardo di una buona ventina di minuti e ci propose di cominciare. Ci mostrò un tavolino rettangolare sul quale mi sarei dovuto mettere alla pecorina: “è dell’altezza giusta. Ti metti sopra gattoni e sei pronto per prenderlo. Sopra ci mettiamo dei cuscini così non è neanche duro.”
Un attimo dopo quell’improvvisata postazione era pronta e lui spense la luce principale lasciando però accese quelle alle pareti e quindi mi chiese di spogliarmi.
Lo feci con disinvoltura sentendomi a mio agio e quindi mi sistemai sul tavolino.
Stefano mi accarezzò il culo e poi mi divaricò le natiche per far vedere il mio fiorellino al suo amico: “cominci tu?” gli propose.
Quello, senza farselo ripetere, si aprì la cerniera e istantaneamente, dopo avermi spalmato della saliva mi prese con decisione. Mi sembrò evidente che era abituato a farlo perché mi accorsi subito che sapeva muoversi bene ed anche da come mi teneva i fianchi con le mani era evidente che se li sapeva proprio scopare i culi. Fu anche bravo perché mi fece sentire dentro una gran bella presenza e mi procurò un deciso piacere.
Mi scopò al piccolo trotto fino a venire per poi lasciar posto all’altro che si alternò subito iniziando a fare altrettanto. Anche con Stefano provai un deciso piacere tanto che dalla punta ...