1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 05/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... approfittiamone”
    
    L’ansia con lo stesso impeto con cui era sorta in me con altrettanta rapidità si dissolve.
    
    Io sono praticamente a quattro zampe sul tavolo. Muovo un po la schiena indolenzita.
    
    Guardare la sporgenza delle sue chiappe mentre sei in ginocchio con la camicia ha il fascino erotico di tante immagini viste e riviste nei momenti di solitudine sulle pagine di siti erotici.
    
    Io non capisco cosa stia aspettando “Muoviti cazzo cosa aspetti ti sei imbambolato di nuovo!’
    
    ‘Mi ami anche tu vero?’ le chiedo come vivessi un sogno d’amore irreale.
    
    Questo &egrave veramente troppo. Lo guardo con tutta la cattiveria che ho in corpo. ‘Amarti? Povero deficente ma come cazzo puoi pensare che una come me si possa innamorare di un coglione sfigato impotente come te!”
    
    ‘ma tu’avevi detto che’
    
    “Ma ti vedi cazzo maledetto demente.Vaffanculoo!” Sono esasperata.
    
    Sono nudo vanti a lei mentre ricevo tutta la veemenza del suo disprezzo.
    
    “Taglia quei cazzo di braccialiii!!!dannato mongolide!”
    
    Esito, sono disorientato.
    
    Cerco di strapparle le forbici dalle mani. Ma in quella posizione precaria manco la presa.
    
    ‘Tu mi hai mentito’ dico con un misto di delusione e rancore.
    
    “Si testa di cazzo ma cosa pensavi”
    
    Ascolto in silenzio le sue parole dure e umilianti.
    
    “Tu sei un povero cretino un inutile coglione e basta. Non sei buono a niente Veramente a niente! Nemmeno a tagliare due bracciali di merda!” Scalcio con la caviglia destra come a indurlo a ...
    ... rendersene conto.
    
    ‘Tu non mi ami. Non mi hai mai amato’
    
    “Ma vaffanculo! Tu sei rinchiudere altro che amare!”
    
    Sono furibondo. Mi verrebbe urlare gridare al cielo la mia rabbia ‘No tu non meriti il mio amore’
    
    “Come cazzo si fa ad amare una nullità come te”
    
    ‘Non meriti la mia fiducia’
    
    “Nessuno ti amerà mai fattene una ragione scemo”
    
    ‘Ha ragione Agnese. Sei solo una troia’
    
    “E adesso dammi quelle forbici. &egrave un ordine! ”
    
    E come di colpo avessi addosso una forza mai avuta getto via le forbici e afferro la poliziotta dal collo Prendendola da dietro. ‘Troia sei solo una troia!’ le urlo. Poi inizio a stringere.
    
    Cerco di colpirlo con i gomiti. Di liberare il collo.
    
    Stringo come se d’improvviso avessi una morsa al posto delle mani. E mentre serro questa stretta la spingo giu obbligandola a chinare la testa mentre seguita a essere in ginocchio.
    
    Cerco di colpirlo di lato. La stretta al collo inizia a fare il suo effetto. Mi resta poca autonomia di aria.
    
    Come invasato seguito ora a ripetere meccanicamente quella parola’troia troia’
    
    Questo coglione mi sta strangolando penso.
    
    Come se il solo pronunciarla mi desse forza.
    
    La mia faccia inizia a diventare rossa.
    
    Premo’stringo
    
    Faccio uno sforzo tremendo per torcere il corpo.
    
    Tutto l’amore di soli pochi minuti prima &egrave diventata rabbia furiosa.
    
    Devo liberarmi dalla presa. Aria. Ho bisogno di aria. Adesso O sono fregata.
    
    In quel momento compare alla porta la vedova
    
    Questo mi ...
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