1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 05/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... lama che taglia in due il mio corpo timido e docile come in fondo mai mi era capitato in compagnia di lei. Comprendo che sono lì solo perch&egrave lei l’ha voluto e la poliziotta &egrave il regalo che lei ha voluto offrirmi come segno della sua benevolenza. O forse della sua vendetta?
    
    Cerco di cogliere i segnali di quel breve silenzio tra loro.
    
    Tuttavia basterebbe un nulla perch&egrave tutto questo finisca, ma questo la mia mente non vuole neanche pensarlo. Non ora, non adesso, non oggi. Loro sono le padrone del palcoscenico io solo un attore il cui copione ho solo l’illusione che sia un prodotto naturale della mia volontà. Ma ciò che loro mi offrono &egrave troppo inebriante. Un attimo dopo Agnese &egrave già tornata dolce e materna. ‘Sciocchino cosa pensavi di fare eh? Sai bene che non possiamo fidarci di lei. Non pensare nemmeno per un attimo di slegarla. &egrave falsa e bugiarda, e anche pericolosa. Una volta libera non esiterebbe un solo istante a sopraffarci, e tutto questo finirebbe in un istante. Non &egrave questo che vuoi vero Federico. Così invece, finché &egrave legata non può farci niente di malo mio caro. &egrave una tigre che non può usare i suoi artigli. Ed &egrave completamente nelle nostre mani. Impotente e vulnerabile. Alla nostra, tua completa mercé’. Poi mi dà un pizzicotto su una guancia come fossi il suo bambino e mi invita a continuare.
    
    Io digrigno i denti Sono viola di rabbia. “Brutta stronza merdosa” “Tu godi più di lui sei una schifosa ...
    ... mi fai vomitare ”
    
    Davanti alle tue gambe ormai scoperte quasi impazzisco volendo far mille cose e tutte insieme.
    
    Tento un altra carta. “Ti avverto vecchia Io domattina sono di turno Se in commissariato non mi vedranno arrivare inizieranno a cercarmi lo sai?”
    
    Io dopo il suo materno buffetto &egrave come se avessi all’istante perso ogni ricordo della severità con cui solo pochi attimi prima Agnese mi aveva guadarto. Torno a dedicarmi alla poliziotta legata sul tavolo a braccia e gambe aperte. Mia signora e dea, e sebbene legata e impossibilitata a muoversi la adoro e mi eccita l’idea di farlo mi eccita l’idea di sentirmi debole e meschino vanti a lei.
    
    Sento di nuovo le mani e la bocca di lui sulle parti nude del mio corpo Cristo penso qualsiasi cosa dica non le fa effetto a questa vecchia stronza.
    
    Ho ripreso a leccara e carezzarla. Avido. E descrivere le emozioni che mi danno le tue cosce nude &egrave impossibile.
    
    “Cazzo vecchia allora non mi stai a sentire. Non vuoi capire, non ti rendi conto? ”
    
    Ma lei non si cura dei patetici tentativi della poliziotta di mutare la situazione. Fa soltanto una cosa fauna sola. Si avvicina a lei abbassandosi quasi all’altezza del suo viso cosi che lei possa vederla in volto. Le sorride in modo beffardo e quasi sussurrandolo, non possa sentire le sue parole ‘e tu? ti rendi conto che non vedrai il giorno di domani bellezza?’
    
    Al momento non capisco esattamente le parole della vecchia.
    
    E un attimo dopo averla gelata con ...
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