1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 05/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... dello scemo che mi bacia e lecca le gambe nude.
    
    I baci si fanno sempre piu fitti ravvicinati frequenti cedendo poi alla lingua il compito di seguitare percorre lenta la sua pelle.
    
    Cerco di muovermi per sottrarmi a quel contatto sfruttando il limitato margine di movimento di cui dispongo, ma &egrave troppo esiguo. Non posso fare altro che piccoli movimenti. Inarco la schiena cercando di guardare indietro. La lingua dello scemo segue strani percorsi ora longitudinali ora piu sinuosi finendo per stuzzicare le zone piu interne della coscia. ‘Smettila &egrave un ordine!’ percorsi che si spingono ora giu ora su fin quasi al limite consentito quel taglio di forbici. Tento di usare la mia autorità su di lui.
    
    Come se cercassi di spingermi oltre il consentito alla ricerca di qualcosa che al momento anche solo al pensiero mi farebbe impazzire indugio con la lingua in quell’insistente tentativo di andare oltre. Leccatine decise stimoli costanti e poi ancora giu su di lato insaziabilmente. La vedova segue attenta e compiaciuta la passione con cui amo il corpo della poliziotta.
    
    Devo agire sulla vecchia penso Con il coglione &egrave tempo perso. E’ totalmente succube del volere della megera, succube di lei e ipnotizzato dal mio corpo.
    
    “Ordinagli di smetterla subito o aggiungerò anche violenza sessuale alle accuse”
    
    Se non fosse perch&egrave Agnese non me lo avrebbe mai permessoti la avrei già slegata avrei gia’ ceduto da tempo .
    
    “Cazzo non ti vuoi proprio rendere conto ...
    ... in che razza di guaio lo stai mettendo eh stronza”
    
    Certo lo so, la poliziotta mi avrebbe punito duramente un attimo dopo ma l’idea di essere obbligato a prostrarmi vanti ai suoi piedi mi eccita in modo assurdo.
    
    “Fa come ti dico idiota Questa pazza ti sta rovinando” “Mi ascolti scemo!” Stavolta ho gridato per davvero.
    
    ‘Ti’ ti piace?’ le chiedo stupidamente come farebbe un innamorato con la sua compagna. Lei mi da la schiena ma la veemenza della sua voce &egrave come se infliggesse continue frustate al mio corpo.
    
    “Piacermi? Ma vaffanculo coglione! Slegami subito cazzo! Altro che piacermi! Muoviti! ‘
    
    Di nuovo la sua volgarità verbale mi provoca brividi di eccitazione.
    
    Sento che se premo sullo scemo potrebbe mollare. E’ luil’anello debole.
    
    Godo al pensiero di sentirmi umiliato e deriso lei, al ricordo di quando mi ha voluto ai suoi piedi per farsi leccare gli anfibi e rivivo la scena con le varianti attuali, scalza, il pantalone della divisa tagliato lungo tutta la lunghezza delle gambe e io nudo inginocchiato a baciarla e leccarla.
    
    “Cazzo non senti? Ti ho detto di slegarmi subito! !!” Adesso sto gridando ordini in preda all’ira
    
    Guardo verso la vedova come se sperassi in un atto di indulgenza parte sua.
    
    Magari liberarle anche solo una gamba o un braccio cosi che stia piu comoda. Sì non penso sarebbe male. Ma la vedova stavolta &egrave una statua di ghiaccio. Mi fulmina con lo sguardo come delusa della mia richiesta. Quello sguardo ha l’effetto di una ...
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