1. MAI FIDARSI DELLE APPERENZE


    Data: 05/09/2020, Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Autore: wenona_borslav, Fonte: RaccontiMilu

    ... imbarazzano.
    
    Io cerco di dare altri inutili strattoni alle cinghie.
    
    Resto un attimo basito come se chiedessi e allora? come posso toglierle quei pantaloni? E lei premurosa ‘Caroti aiuterò io’ e da un cassetto estrae un grosso paio di forbici. ‘vedi? ecco la soluzione tesoro’.
    
    Io non vedo cosa stanno facendo Li sento armeggiare con qualcosa ma non capisco cosa.
    
    La vista di quell’oggetto mi procura un lampo di perveso piacere negli occhi. Sì ecco la soluzione! ‘Tieni caro’ dice cedendomi le forbici le impugno stando vanti a lei. La guardo, cosi esposta, vulnerabile eppure anche cosi sento la sua forza, la tua sicurezza spavalda. ‘Avanti tesoro’ mi incita lei. Avvicino le forbici alla caviglia impugnando con l’altra mano l’estremita del pantalone.
    
    “Ohhh che cazzo fai! Non vorrai tagliare la divisa! ”
    
    Con un movimento lento ma sicuro agevolato dalla perfetta efficienza dell’utensile inizio a tagliare la sua divisa. Le forbici risalgono la gamba scoprendo attimo dopo attimo segreti di lei.
    
    Sento il rumore del tessuto dei pantaloni della mia divisa che viene lacerato
    
    Le caviglie snelle. I polpacci sodi scolpiti da costanti esercizi fisici e la sua pelle liscia setata.
    
    “Cristo ma siete pazzi! Con cosa me vado qui In mutande? ”
    
    Riprendo a muovere le forbici dopo qualche istante di contemplazione scoprendo cosi tutta la parte posteriore della sua cosce.
    
    Mi rivolgo alla vecchia “Ehi stronza diglielo tu di fermarsi ”
    
    Gemo anche solo nel vederla. A ...
    ... quel punto la voce ferma di lei che mi intima l’alt ‘Ora l’altra gamba mio caro’
    
    “Troia mi hai sentita?”
    
    Eseguo senza esitare ripetendo la stessa operazione con l’altra gamba.
    
    “Che cazzo avete in mente Che cazzo &egrave questa idea di tagliarmi la divisa eh”
    
    Quando arrivo a livello dei glutei mi ferma di nuovo. ‘Va bene cosi tesoro’ e tendendomi la mano si fa restituire le forbici come in una specie di rituale dove l’oggetto del potere &egrave stato prima affidato e poi ripreso dal legittimo titolare ‘Ti piace vero?’ ‘Si’ dico con voce tremante per l’emozione.
    
    Ormai i pantaloni sono andati definitivamente. Merda penso a come farò a tornare a casa.
    
    Poso la mano dolcemente su uno dei suoi polpacci, sento la sua pelle liscia come nel piu inebriante dei sogni erotici. E’ cosi sodo il muscolo tonico come nelle atlete.
    
    “Toglimi le mani di dosso dannato deficente”
    
    Muovo la mano lentamente salendo quasi timoroso verso la coscia.
    
    “E tu vecchia pazza pervertita che glielo permetti”
    
    Ne sento tutta la sensuale bellezza la sua carne fresca liscia e invitante la palpo ricavandone un piacere indescrivibile.
    
    “Cazzo me la pagherete tutti e due”
    
    Mi chino su di lei vicinissimo respiro il profumo della sua pelle godo del suo corpo di donna. Un bacio, timido e leggero e poi un secondo un terzo.
    
    “Mi senti puttana? A te in particolare per prima E poi al mongoloide”
    
    Il piacere del contatto delle labbra sulla sua pelle
    
    Mi fa ribrezzo sentire la bocca viscida ...
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