1. Sveltina estiva


    Data: 20/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: sposato40, Fonte: Annunci69

    ... dopo l’altro, dopo averli sparsi per la bocca con la lingua, gustando quel sapore dolce, stringendo quei coglioni enormi con la mano per spremer fuori tutto il suo succo, fino a quando smette, non ce la fa più, ride e ha il fiatone, ma ancora trema, a colpi, instabile su quelle gambe muscolose, godendosi la mia lingua che ripulisce ogni traccia di sborra da quella cappella bagnata e da quel prepuzio soffice, che subito dopo la ricopre, facendola sparire.
    
    Mi fermo, sazio del suo sperma, ma desideroso di godere anche io, e mi alzo in piedi, preparandomi per godere come piace a lui, e lui si abbassa al posto mio, guardando il mio pisellone gonfio, duro, grondante di nettare, che subito prende in mano, leccandolo come un gelato, assaporando e ingoiando il mio nettare, e guardandomi negli occhi, mentre mi pizzica la pelle del cazzo coi peli dei baffi e della barba.
    
    Qualche minuto, solo qualche minuto in adorazione del mio batacchio, poi apre la bocca, tira fuori la grossa lingua, e con una mano mi mena il cazzo, mentre con l’altra strizza i miei coglioni, fortissimo, facendomi gemere, mentre io lo guardo dall’alto, strizzandomi forte i capezzoli e lasciandomi accompagnare al solito orgasmo esplosivo.
    
    Qualche minuto, soltanto qualche minuto del suo splendido lavoro di mani, con quelle manone grandi e sapienti, che mi lavorano cazzo e scroto alla grande, con la sua lingua grossa e saettante che gioca col mio frenulo, ed esplodo, gli sborro in bocca, in faccia, lo colpisco ...
    ... persino in un occhio.
    
    Arrivo quasi a batterlo, sul numero di schizzi che partono come razzi dalla mia cappella, un po’ li vedo scomparire direttamente nella sua gola, e gli altri li vedo schiantarsi sui peli della barba, sulla punta del naso, su quel viso maschio da maiale perverso, e gemo, ansimo, mi tengo con le mani al tavolo dietro di me, cercando di non svenire per l’intensità di quel piacere bestiale.
    
    Lui ingoia ogni goccia di sborra che esce dal mio cazzo, giocando poi con la lingua sulla cappella fino a farmi piegare in due per il piacere, e lo allontano, a malavoglia, fino a quando decide di lasciare la presa e alzarsi in piedi, davanti a me.
    
    Ci baciamo, con passione, con maschia passione, annodando ancora le nostre lingue al sapore di sperma, mentre lui cerca di rimettersi il cazzo nei pantaloni, e di abbottonare la patta di quei jeans.
    
    Dopo quel bacio tremendamente virile e fradicio, mi sorride, mi da una carezza sulla guancia, e si volta, se ne va, spingendo quella porticina segreta e sparendo dalla mia vista.
    
    Rimango lì, ancora qualche minuto, frastornato, ansimante, zuppo di sudore e sperma, cercando i miei pantaloncini sul pavimento, e rimettendomeli addosso.
    
    Torno in casa, sfinito, ma soddisfatto, e prendo una birra dal frigorifero, uscendo poi con le sigarette nell’altra mano, sotto al portico davanti casa.
    
    Cinque minuti dopo, il telefono fa uno dei suoi soliti bip, così lo afferro e lo sblocco, guardando la notifica arrivata sulla parte ...