1. Il condominio - capitolo quarto


    Data: 01/09/2020, Categorie: Etero Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    ... bellezza perché era nascosta dietro un paio di occhialoni scuri. Il corpo però, inguainato in un lungo abito da sera, gli era parso notevole. Al mezzanino venne ad aprirgli Daddo, a momenti, non lo riconosceva. Lo stilista indossava un kimono giapponese che aveva tutta l'aria d'essere autentico e s'era allungato col bistro l'orlo esterno degli occhi in modo da renderli a mandorla. In più indossava una parrucca nera con lo chignon attraversato da un'asticciola d'avorio.
    
    «Carissimo Dionigi, entra in questa umile casa, s'inchino dopo avergli strizzato l'occhio, «Ti preserterò i miei potenti amici». Erano nel salonetto, tre vestiti di scuro, all'occidentale, in piedi accanto alla passarella rivestita di moquette. Seduti sulle poltroncine stavano la donna in kimono a babbucce, e colui che sicuramente era Tobashi, anch'egli in kimono.
    
    "Ti presento al potente signor Tobashi», disse Daddo e Dionigi si inchinò il più che poté. «Ti presento alla potente signora Liuko, moglie del potente signor Tobashi». Dionigi fece un inchino più covinto. La signora Liuko, senza occhialoni, era indubbiamente attraente. Il suo incarnato candido era perfetto, gli occhi lucenti, i capelli nerissimi si gonfiavano intorno al capo culminando in un nodo circolare sulla sommità.
    
    Daddo presento i signori Kony, Haroko, Meito», a Dionigi sembrarono tutti eguali. Kony e Haroko si inchinarono in silenzio, Meito fu una sorpresa Parlava un italiano perfetto.
    
    «Lieto di conoscerla Dionigi. Permette che ci ...
    ... diamo del tu? Si? Grazie, questo faciliterà le cose. Ora, se vuole seguire me ed i miei colleghi nello spogliatoio».
    
    Il potente Tobashi e la signora Liuko parevano due statue tanto erano estranei alla conversazione. Daddo fece strada sino agli spogliatoi, si ritirò con una strizzatina d'occhi.
    
    «Due parole di spiegazione», esordi Meito che sembrava il più giovane. «Il mio collega Kony riprenderà la scena. Si tratta di rappresentare, sia pure rozzamente, un'antichissima storia giapponese. Un samurai e la moglie vengono aggrediti dai briganti che violentano la moglie sotto i suoi occhi. Legato, lui assiste impotente. Non ci sono risvolti psicologici. In pratica è tutto qui. I briganti recitano a soggetto, naturalmente, ma è vietato far realmente male alla signora Liuko, vietato spingersi oltre i di lei desideri, vietato spargere il seme maschile entro il suo corpo. Tutto chiaro, sin qui?».
    
    «Abbastanza», borbottò Dionigi. «Ma come possiamo sapere se stiamo andando oltre i suoi desideri?»
    
    «Lei lo dirà e io tradurrò per lei. Il signor Tobashi osserverà impotente ma potrà intervenire per dare ordini o suggerimenti e dovremo ubbidirgli. Bada a ciò che fai, Dionigi, non lasciarti trasportare dall'impeto perché la pagheremmo cara tutti. Okay?».
    
    «Okay», sospirò Dionigi.
    
    Erano vestiti, approssimativamente, come gli antichi briganti giapponesi: una casacca di ruvido cotone che arrivava alle anche, chiusa con una cintura della stessa stoffa, aperta sul petto e sul ventre ...
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