Il suv (parte ii) - nella tana del lupo - Racconti Erotici

Il suv (parte ii) - nella tana del lupo

... ancora seduto ad osservare quella scena. Ha iniziato a masturbarsi, e riesco ad osservare quell'asta stupenda martoriata da un movimento di mano dapprima lento, poi sempre più veloce.

Non riesco a distogliere lo sguardo da quella scena mentre sono in preda a quello che ormai è l'ennesimo orgasmo. Sento di aver squirtato, il che non fa che aumentare la forza dei colpi che ricevo.

Non sento più nulla, nessun rumore.

Il mio amico si riavvicina a me e mi viene in faccia senza dire una parola. Si è masturbato solo per questo. Io cerco di raccogliere quello che posso con la lingua, mentre il resto del lavoro lo fa il suo cazzo che passa con decisione sul mio viso per poi farmelo ripulire.

Sento un improvviso calore sulla pancia e sul seno. Mi sento colare. Anche l'altro è finalmente venuto, e sottolinea tutta la sua soddisfazione con dei gemiti. Si allontanano entrambi da me lasciandomi lì sdraiata, supina, con la testa sul bracciolo.

Siamo affannati. Sono senza forze.

"Liberatemi".

"No".

Riesco a tirarmi su, restando seduta con le gambe aperte e il respiro pesante. Non sono sicura delle loro intenzioni mentre li osservo: ora sono entrambi in piedi di fronte a me, nudi, con le braccia conserte a fissarmi. Per la prima volta mi accorgo di quanto siano entrambi davvero belli, atletici, e me ne compiaccio.

Ci guardiamo. Il mio respiro è ora sotto controllo, mi guardo rapidamente in basso rendendomi conto di ...

... essere ancora sporca ovunque.

"Io vado in doccia" annuncia il mio amico.

L'altro si avvicina a me, con le chiavi in mano.

"Le vuoi?"

Annuisco ma il mio sguardo è sul suo cazzo.

E' davvero bello.

Passo istintivamente la lingua sulle labbra, poi lascio la bocca aperta.

Mi accontenta.

Quella sera li ho consumati entrambi, sono venuti diverse volte (il che mi è sembrato piuttosto notevole) eppure lui è di nuovo lì, duro nella mia bocca. Cerco di farlo venire di nuovo ma non è facile a questo punto.

Faccio di tutto per raccogliere le ultime forze e regalargli uno dei miei pompini da maiala. Avere le mani legate e le gambe spalancate credo abbia donato alla scena quel tocco di porcaggine che non ha assolutamente guastato.

Succhio con passione e lo guardo negli occhi alla ricerca di un segno di cedimento. Lo vedo godere, mi porta una mano al viso e lo accarezza poco prima di passare dietro la mia testa e spingerla con forza. Non vuole la mia porcaggine, vuole solo usare la mia bocca e scoparsela con foga. Accolgo tutto, mi insulta di nuovo. Mi strozza, è furioso. Entra ed esce, entra ed esce.

All'improvviso si ferma e mi schiaccia la testa contro di lui. E' ora. Urla.

Faccio la doccia lì, mentre loro chiacchierano beatamente. Ho i polsi rossi, il culo forse ancora di più. Dovrò inventare una buona storia, penso. Ma che importa ora?

Ho fatto la puttana stasera. Come programmato fin dall'inizio.