Dopo il viaggio
Data: 18/08/2020,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: sascia69, Fonte: Annunci69
Erano passate due settimane dalla magnifica esperienza con Claudio. Abitavamo lontani. Io impegnato nel lavoro 15 ore al giorno, un'ora al giorno di attività fisica, il resto del tempo usato e centellinato per mangiare, cura della persona e dormire.
Claudio era sposato e lavorava molto anche lui.
Nonostante gli impegni, in ognuno dei giorni trascorsi da quella magnifica avventura, non aveva mancato di inviarmi un messaggio affettuoso oppure una breve telefonata.
Nella mia mente, combattevano le due anime che si erano schierate l'una contro l'altra, a seguito dell'esperienza gay che avevo maturato. Alle spalle, avevo avuto trent'anni di vita etero, senza mai accorgermi che c'era una parte di me diversa,ma, non sbagliata. Stavo cercando di elaborare la parte sentimentale, perché dal lato fisico, il ricordo dei profumi, dei contatti, delle vibrazioni e del calore provocato da Claudio nel mio corpo, erano stampati nella mia mente. Il solo pensiero di quella esperienza lasciva, mi eccitava talmente che stava diventando tormento.
Ogni volta che ci pensavo, sentivo un calore strano propagarsi nel basso ventre e lo sfintere che si dilatava , facendomi mimare la penetrazione.
Il pensiero di quello che era accaduto mi turbava, ma quando vedevo altri uomini non si ripeteva lo stesso meccanismo. Io volevo Claudio, non un uomo o un cazzo qualsiasi.
La notte, prima di andare a dormire, usavo della crema, applicandola sullo sfintere. Giunto a letto, mi sdraiavo su di un ...
... fianco e dolcemente mi infilavo il dito medio. Lo lasciavo dentro, fermo e la mente iniziava a fantasticare.
Il tutto mi procurava erezioni furibonde, ma non mi toccavo, preferivo ondeggiare il bacino, ricordando la carne di Claudio e il suo seme che mi allagava. Rimanevo cosi sino ad addormentarmi. La mattina mi svegliavo infoiato con il buco caldo e umido. Mi veniva naturale infilare subito il dito medio e simulare un coito. Venivo senza toccare il pene.
La mia vita scorreva dritta verso l'ignoto, ma io avevo perso il comando delle operazioni ed ero in balia degli eventi, in attesa di ritrovare una traccia utile a tornare sulla retta via.
Trascorsero mesi, arrivò l'autunno, i primi freschi serali, la natura cambiava colore ed io con lei.
I primi di Ottobre presi una settimana di ferie, senza programmare nulla. Restai a casa. Sport, passeggiate al mare, in campagna. Un giorno, andai nel bosco vicino casa a cercare funghi. Trovai qualche boleto. Mi promisi che mi sarei confezionato un buon risotto. Tornai a casa verso le 12. Parcheggiata l'auto in garage, presi l'ascensore ed arrivato davanti al portone di casa, con immensa sorpresa, vidi di fronte a me Claudio, sembrava una statua Greca. Aprì la porta e lo tirai dentro. Ci abbracciammo e ci baciammo calorosamente.
Nessuno dei due intendeva mollare la presa. Il sapore della sua saliva mi inebriava e tutti e due sentivamo il contatto con l'erezione dell'altro. Finimmo dritti a letto, ci strappammo i vestiti di ...